Il capitale umano e il lavoro di squadra, la tesi di Cristina Giusti

Il capitale umano e il lavoro di squadra, la tesi di Cristina Giusti



“Partire da un esempio stimolante piccolo o grande che sia può essere la vera leva di un cambiamento concreto”. Un focus sulla pubblica amministrazione per analizzare il valore del capitale umano, prendendo come esempio uno degli uffici della Regione Abruzzo all’interno di Palazzo Silone a L’Aquila. La tesi di Cristina Giusti, neo dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l’Università Marconi.

La neo dottoressa Cristina Giusti ha utilizzato come esempio un ufficio pubblico con il fine di valorizzare nel suo elaborato l’importanza del lavoro di squadra come leva per il cambiamento. Un lavoro pregiato, soprattutto in un periodo storico in cui si tende  pensare che le macchine, i computer e i moderni devices possano sostituire le persone e il loro lavoro.

Come caso concreto nell’elaborazione del testo è stato approfondito il tema con un capitolo dedicato al servizio PNRR, Aree Interne – Restart Certificazione della Regione Abruzzo. Un elaborato apprezzato non solo dal relatore, il prof. Tommaso Saso, anche da tutta la commissione di laurea (tanto da meritare il voto di 110 cum laude) e dal direttore generale della Regione Abruzzo, l’architetto Antonio Sorgi che, grazie alla sua consolidata esperienza nella pubblica amministrazione e nella direzione generale, ha lavorato moltissimo affinché le porte fossero sempre aperte a dipendenti, collaboratori e dirigenti, incentivando e promuovendo l’importanza del lavoro di squadra.

Si legge nella tesi, “l’analisi di quella che potrebbe essere considerata ‘una piccola realtà’ rapportata soprattutto al contesto territoriale, potrebbe sembrare una piccola cosa”. Ma come spiega la relatrice citando Winston Churchill, Fare i piani è niente. Difficile però è la loro realizzazione: partire da uno esempio stimolante piccolo o grande che sia, può essere la vera leva di un cambiamento concreto.

A riguardo spiega ancora la dottoressa Giusti: Qualcuno potrebbe obiettare che questi contesti siano nulla rispetto alle attuali dimensioni macroeconomiche e macropolitiche di un mondo globalizzato se gli oggetti del cambiamento sono limitati a una singola impresa, una singola amministrazione o frazione di essa, come nel nostro esempio: tuttavia la capacità virale di un cambiamento esemplare, può dare un fondamentale senso generalizzabile alle esperienze concrete”.

E in questi anni il servizio PNRR della Regione Abruzzo – diretto dalla dottoressa Daniela Di Stefano (incarico ottenuto il 14/02/2022 DGR N.75) – è cresciuto molto, sempre al passo con i tempi, cambiando pelle ed evolvendosi, ma mantenendo intatto lo spirito del co-working. Attualmente i settori del servizio sono: Ufficio Governance aree interne e programma Restart, Ufficio Certificazione Spesa Programmi Europei e Nazionali, Ufficio Segreteria Tecnica PNRR, Ufficio monitoraggio ReGIS. “A seguito delle riorganizzazioni negli ultimi anni – chiarisce la relatrice nel suo elaborato – il servizio ha acquisito una serie di nuove competenze aggiuntive rispetto all’iniziale attività unica di certificazione; ciò ha rappresentato una sfida e un’occasione di crescita professionale per tutti i membri del servizio stesso. La dottoressa Di Stefano in questi ultimi due anni – a partire dalla sua nomina – si è trovata a gestire le differenti responsabilità, tra l’altro in una situazione di grave carenza di organico”.

È evidente come lo spirito della tesi sia quello di valorizzare il lavoro di una squadra dove, nonostante le difficoltà oggettive “gli individui si mettono in gioco e subiscono una sorta di trasformazione per poter giungere ad una valida azione congiunta e condivisa, costituendo un nucleo che diventa quasi una comunità organizzativa’”.

Chester Irving Barnard, dirigente d’azienda americano, amministratore pubblico e autore di lavori pionieristici nella teoria del management e negli studi organizzativi già nel XIX secolo aveva realizzato che è proprio la volontà individuale di coinvolgere sé stessi in un’organizzazione a creare la precondizione per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Lavorare per l’interesse comune quindi, “ha l’importante significato di contribuire concretamente al benessere della società, ed è proprio questo il senso profondo del pubblico impiego”. Un interesse comune che viene perseguito a tutti i livelli: dal professionista a partiva Iva, passando per il funzionario, il responsabile, i dirigenti. Inoltre, come si evince dall’elaborato, la presenza di un leader nel gruppo è sempre fondamentale“Un leader che sappia comunicare e modellare i valori del servizio pubblico attraverso la propria visione dell’organizzazione, motivando il team, riuscendo a favorire la percezione dei dipendenti dell’importanza dello scopo e del contributo sociale che sia in grado di dare con il proprio lavoro, e allo stesso tempo favorirne la crescita a livello non soltanto professionale”.

Alla dottoressa Giusti auguri e congratulazioni per il suo interessante elaborato dalla redazione del Capoluogo



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