Il caso Liguori e il rosso che il calcio non sa dare alla violenza sulle donne

In una città che ha passato gli ultimi anni a criticare società di calcio, dirigenti, tecnici e calciatori frustrata da annate passate nel limbo della serie C ad inseguire una B che oramai manca da dieci anni, fa strano che una condanna per stupro, seppur in primo grado, passa quasi sotto silenzio. Quasi. 

E prentendere meno clamore possibile per la vicenda che ha investito Michale Liguori è un qualcosa che può avvenire solo nel mondo del calcio. Che tra i tanti problemi ha anche quello di non aver né idea e neppure la reale intenzione di affrontare la questione della violenza di genere. Il talentuoso giocatore del Padova ha ricevuto una condanna a 3 anni e 4 mesi in primo grado, per violenza sessuale. Una vicenda grave perché coinvolge, oltre all’amico condannato insieme a…