Bastano solo pochi passi nel centro storico di Cosenza, nient’affatto periferico rispetto al resto della città, per scorgerne i segni dell’incuria e dell’abbandono che alimentano povertà sociale, marginalità e miseria. Le cicatrici del degrado corrodono infissi, scrostano i muri, fendono i tetti nel dedalo di vie e vicoli dove si affacciano dimore nobiliari (molte disabitate o in vendita), antichi e fatiscenti palazzi di una Cosenza che ha dimenticato se stessa e la sua storia millenaria. Incapace di preservare luoghi di identità e di memorie. Di sostenerne la vitalità e l’economia, sacrificati sull’altare del progresso, di comodi stili di vita e caduti sotto i colpi di politiche urbane poco lungimiranti. Consentendo – al di là della retorica delle parole – che la vecchia Cosenza diventasse una…
www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2025-01-14 15:10:15 da Redazione Corriere
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