Il Csm rimuove il giudice piacentino Giuseppe Bersani



La sezione disciplinare del Csm ha rimosso dai suoi incarichi il giudice Giuseppe Bersani, indagato dalla procura di Ancona per abuso d’ufficio e che per quanto riguarda l’aspetto disciplinare idonei a “lederne l’immagine del magistrato”. 

La notizia è comparsa nelle ultime ore su diversi organi di stampa, mentre la motivazione del provvedimento disciplinare è attesa entro tre mesi.

La maggior parte delle contestazioni riguarda favori ad avvocati legati al giudice da rapporti di amicizia. In uno dei casi, il procuratore generale presso la corte di Cassazione ha sostenuto che Bersani avrebbe dovuto astenersi dalla funzione di componente del Tribunale Fallimentare di Piacenza quando propose la nomina, «poi ratificata collegialmente, come curatori fallimentari dell’avvocato Virgilio Sallorenzo e della moglie avvocata Marina Bottazzi pur essendo a essi legato da rapporti di amicizia». In cambio avrebbe ricevuto come «utilità» la nomina da parte del ministero dello Sviluppo Economico come consulente legale della propria moglie, l’avvocato Sabrina Fermi, «su proposta di Sallorenzo che era stato nominato commissario liquidatore».

Secondo il Csm, questo comportamento avrebbe costituito una violazione «dei doveri di correttezza, diligenza ed equilibrio». E la stessa violazione viene addebitata quando, ancora giudice a Piacenza, avrebbe dovuto astenersi perché stava per trasferirsi a Cremona e avrebbe liquidato consistenti somme di denaro a favore dell’avvocato Corrado Schiaffonati. In un altro caso, riporta il Csm, il giudice e lo stesso legale avrebbero “costretto” l’azionista di maggioranza di una società a versare all’avvocato attraverso una scrittura privata 550mila euro, una «somma manifestamente sproporzionata rispetto alla prestazione professionale» di Schiaffonati. Il giudice, si legge nell’incolpazione, avrebbe potuto e dovuto liquidare «una somma conforme alla legge». Per questi e altri episodi, il Csm ha deliberato con la sentenza di ieri la sanzione della rimozione.

L’inchiesta di Ancona si concluse con il patteggiamento di Bersani a 8 mesi per abuso di ufficio.

Il Decreto legislativo 109 del 2006 regola gli illeciti disciplinari dei magistrati, delle relative sanzioni e della procedura per la loro applicabilità. L’articolo 11 prevede la rimozione: «La rimozione determina la cessazione del rapporto di servizio e viene attuata mediante decreto del Presidente della Repubblica». Il giudice Bersani ora potrà impugnare la decisione del Csm alla Corte di cassazione, che ha sei mesi di tempo per decidere a sezioni unite civili.


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www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-10-17 22:24:33 da


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