Il film su Leopardi in tv, Ascoli torna set d’eccezione

A DISTANZA di 13 mesi dal ciak ascolano tra piazza delle Erbe e il teatro Ventidio Basso, martedì 7 e mercoledì 8 gennaio “Il poeta dell’infinito” arriverà in prima serata su Raiuno. Regia di Sergio Rubini, legato a doppio filo alle cento torri dopo gli esordi ne “Il grande Blek” di Giuseppe Piccioni, anch’esso girato in città nel 1987

di Filippo Ferretti

A distanza di 13 mesi dal ciak ascolano, che vide per alcuni giorni – tra piazza delle Erbe e il teatro Ventidio Basso – impegnata in centro la troupe del film su Leopardi diretto da Sergio Rubini, martedì 7 e mercoledì 8 gennaio il lavoro “Il poeta dell’infinito” arriverà in prima serata su Raiuno.

Un momento delle riprese

La mini serie, già vista in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, segna il debutto nella regia televisiva dell’attore e cineasta pugliese, che nell’occasione ha voluto aggiungere il set ascolano oltre a quelli innumerevoli scelti nelle Marche: Potenza Picena, Montecassiano, Offagna, Osimo, Macerata, Pollenza e Treia. Rubini, infatti, ricordando i due mesi trascorsi nel capoluogo piceno nel 1987 durante le riprese de “Il grande Blek”, nel corso di questo progetto ha preteso di poter girare laddove non fu concesso al regista Giuseppe Piccioni e ai suoi attori in occasione dei ciak risalenti a 38 anni fa, cioè  all’interno del Massimo cittadino, al tempo oggetto di restauro e quindi poi sostituito con il teatro Serpente Aureo di Offida.

Flavia Cenciarini nel ruolo di comparsa

Durante lo svolgimento dell’opera, divisa in due parti e incentrata su una visione meno convenzionale del celebre poeta recanatese, ad un certo punto vedremo la storia approdare nel cuore del capoluogo piceno, immortalato dopo la pellicola  “L’ombra del giorno” dello stesso Piccioni, girata nelle cento torri nel marzo 2021. Le scene ascolane, che hanno interessato anche via del Trivio e la Loggia dei Mercanti, nell’ottobre 2023 hanno visto muovere attori e figuranti soprattutto all’interno del teatro, scenario di una rappresentazione lirica con tanti volti noti della città – da Flavia Cenciarini a Daniela Mancone e Stefano Baldoni – tutti rigorosamente in vesti ispirate ai primi decenni dell’800.

Daniela Mancone

Nel progetto è stata coinvolta anche una talentuosa scenografa ascolana, la 29enne Alice Di Luigi, sorella dell’attore Andrea Di Luigi, lanciato nel mondo del cinema da Ferzan Ozpetek. Durante i giorni di lavorazione del lavoro, interpretato dal giovane Leonardo Maltese, da Alessio Boni nel ruolo del padre di Giacomo e da Giusy Buscemi nel ruolo di Fanny Targioni Tozzetti, l’amore irraggiungibile, Rubini è apparso felice di lavorare di nuovo ad Ascoli, quasi quattro decenni dopo il film che lo lanciò definitivamente nell’olimpo cinematografico.

Piccioni e Rubini

In città, alla vigilia del nuovo set, il regista e attore era già tornato due mesi prima, per fare un sopralluogo e scegliere le comparse necessarie, uomini e donne di età compresa fra i 18 e i 70 anni. In lui si era subito riaccesa la fiamma, quella che aveva caratterizzato l’incontro con la location dell’inizio della sua straordinaria carriera, vissuta sia come interprete (“L’intervista” di Fellini, “Una pura formalità” di Tornatore”, “Amnesia” di Salvatores”), sia come regista (da “ La Stazione” del’90 al recente “I fratelli De Filippo”).

«Ricordo il periodo de “Il grande Blek” come quello della primavera della mia vita: un’esperienza fantastica con un grande autore con cui ho fatto un importante pezzo di strada insieme», ha rammentato l’artista a proposito delle settimane trascorse nel 1987 ad Ascoli per dare vita al personaggio di Razzo, rimasto per sempre nel suo cuore e di quello di tanti ascolani che come lui diceva nel film, hanno sempre parlato di andar via dalla propria città senza emotivamente poi mai riuscirci davvero.

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