Il “Nabucco” apre la stagione lirica al Teatro delle Muse tra entus…

Il “Nabucco” apre la stagione lirica al Teatro delle Muse tra entus…




Il “Nabucco” apre la stagione lirica al Teatro delle Muse tra entus…

All’ingresso del Teatro del Muse dovrebbero affiggere, tra le avvertenze canoniche come il divieto ad accendersi una sigaretta o uno svapo, un bel decalogo che inviti il pubblico a un comportamento consono alla situazione. Tipo, che ne so, “Spegnere il telefono”. Oppure, “Evitate di parlare durante la rappresentazione” con, di seguito, la postilla “Anche sottovoce. Muti e basta!”. Esempi non casuali perché accaduti al Teatro delle Muse di Ancona nel corso del Nabucco di Giuseppe Verdi che ieri sera ha inaugurato la nuova stagione lirica. Potente e suggestiva, attesa dagli appassionati e dagli abbonati anconetani da 17 anni (l’ultima rappresentazione risale a gennaio 2007), l’opera è stata accolta con affetto e qualche entusiasmo di troppo. Ma quanto dovete applaudire? Premesso che su questo punto non c’è un galateo univoco è pur vero che l’orientamento prevalente prevede reazioni del pubblico all’arrivo del direttore d’orchestra, alla fine dei vari atti e al termine dell’opera in un crescendo che accompagna il saluto degli artisti.

Eccezionalmente si può rendere omaggio a un’aria particolarmente sentita e amata, come poteva essere in questa occasione il Va’ pensiero. Sicuramente non a tutte le arie come se si fosse ad uno show televisivo della domenica pomeriggio. Come è accaduto ieri sera con regolarità tant’è l’ottimo baritono Ernesto Petti, potente e tormentato Nabucco in una performance emozionante, è sembrato lasciarsi andare un gesto di stizza al termine della scena prima del quarto atto. Gesto di scena? Se così non fosse, onore alla pazienza. Se a questo ci aggiungiamo il chiacchiericcio. Non si tratta di fare i bacchettoni: il rispetto per l’atmosfera e la concentrazione degli artisti sono essenziali per godersi a pieno l’opera. Ad ogni modo siamo sopravvissuti con Petti e con tutti gli altri bravissimi e intensi interpreti: Rebeka Lokar (Abigaille), Nicola Ulivieri (Zaccaria), Alessandro Scotto Di Luzio (Ismaele) e Irene Savignano (Fenena).

L’Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta da György Györiványi Ráth, ha accompagnato ogni scena con una precisione e una sensibilità che hanno saputo sottolineare i momenti più drammatici e solenni dell’opera. Il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini”, diretta dal maestro Francesco Calzolaro, da sempre cuore pulsante del Nabucco, ha saputo esprimere la forza e la vulnerabilità degli esiliati ai quali tuttavia non viene mai meno la speranza. L’inizio della stagione lirica al Teatro delle Muse si è così rivelato un’occasione speciale per gli spettatori di vivere da vicino un capolavoro dell’opera italiana, attraverso un’interpretazione che ha saputo bilanciare tecnica e pathos. Domani, domenica 27 ottobre, alle 16.30 la replica. La lirica tornerà alla Muse il 6 dicembre (replica l’8) con Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Per gli amanti della lirica nella provincia di Ancona, da segnalare la data di venerdì 8 novembre (replica domenica 10) con Il turco in Italia di Gioacchino Rossini al Teatro Pergolesi di Jesi.


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-26 14:02:34 da


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