Affari e bella vita. In tanti sanno ma non parlano
PALERMO – Analizzando i percorsi tracciati dal navigatore della macchina di Matteo Messina Denaro gli investigatori sono arrivati al ristorante sul mare, a Petrosino, dove il boss stragista ha pranzato con una delle sue amanti, Floriana Calcagno.
Quali altri tragitti ha coperto l’Alfa Romeo Giulietta dell’allora latitante? Alcuni portano dritti a Palermo dove il padrino di Castelvetrano ha trascorso molto più tempo di quanto finora sia emerso.
A Palermo non è venuto solo per curarsi alla clinica La Maddalena, dove è stato infine arrestato, per una visita oculistica o odontoiatrica, per fare un tatuaggio o la spesa in salumeria, per comprare una macchina. Tutti questi episodi sono stati ricostruiti dalla Direzione distrettuale antimafia.
Nel capoluogo siciliano Messina Denaro ha vissuto. Frequentava salotti e feste, ristoranti e locali notturni. Ci sono luoghi nascosti che custodiscono documenti, ci sono canali attraverso cui arrivavano i soldi il cui flusso non si è interrotto con la morte del capomafia. Ci sono persone che sanno e non parlano. Dei suoi trent’anni di latitanza si conoscono le briciole ricostruite anche grazie ai diari e agli appunti trovati nella casa in cui ha vissuto a Campobello di Mazara e nell’abitazione di campagna dove la sorella Rosalia aveva nascosto dei pizzini.
Dov’è l’archivio completo di Messina Denaro? Nel materiale finora sequestrato non c’è traccia di una lunga stagione mafiosa. Nessun riferimento agli altri boss corleonesi. Ad esempio sui fratelli Graviano. Eppure il pentito di Brancaccio Fabio Tranchina ha detto che “dopo l’arresto di Riina Giuseppe Graviano ha incontrato frequentemente Matteo Messina Denaro”.
“Gli incontri di Graviano avvenivano soprattutto in un deposito di calcestruzzi di Misilmeri dove lo accompagnavo. Qui ha incontrato spesso anche Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca”, ha aggiunto Tranchina a cui rimasero impresse le tante carte che Messina Denaro aveva con sé. Scriveva parecchio, allora come negli ultimi mesi di vita.
Ed ancora: “Sono stato molle volte a Triscina in compagnia di Giuseppe Graviano poiché lì, all’interno di un residence” c’era qualcuno “nelle mani” di Matteo Messina Denaro su ordine del quale “procurava dei villini per Giuseppe Graviano in quella zona”.
Brancaccio è un luogo chiave nella vita del padrino imparentato con Filippo Guttadauro, che ha sposato la sorella, Rosalia Messina Denaro. Filippo Guttadauro, fratello del capomafia di Brancaccio ed ex chirurgo Giuseppe, è stato anche uno dei postini di Provenzano. Neppure di Provenzano c’è traccia nelle lettere, nei pizzini e nei diari di Messina Denaro che LiveSicilia ha pubblicato integralmente.
Dall’archivio sequestrato a Provenzano sappiamo che teneva una fitta corrispondenza con Messina Denaro. Il padrino di Castelvetrano lo ha confermato ai pm di Palermo: “… io chiedevo favori a lui, se me li poteva fare e lui chiedeva favori a me, se glieli potevo fare”, di più non ha detto ambiguo com’era.
Nel maggio del 2006 l’ex boss di Castelvetrano si trovava in Veneto, come confermano le foto scattate davanti all’Arena. Si era allontanaro dalla Sicilia pochi giorni dopo l’arresto di Provenzano, avvenuto l’11 aprile 2006 a Montagna dei cavalli.
0 Comments