Il paravento da «Il ventre di Napoli» di Matilde Serao

Il paravento da «Il ventre di Napoli» di Matilde Serao




IL VENTRE DI NAPOLI ADESSO (1905)

Che cosa è falso, che cosa è vero?
Sono, forse importato di un incubo tutte quelle masse di abitazioni luride, fetide, cascanti, o vi pare che si moltiplicano la tristizia e la tristezza, il morbo e il disonore, il delitto e la morte?
O, forse, è falsa l’altra parte, cioè la parvenza moderna dei suoi palazzi che vorrebbero essere splendidi, ma che sono almeno, nuovi, metti, soldi, grandi, appartengono al sogno?
Non sono forse, un lungo scenario di tela, su cui un abile scenografo abbia dipinto a grandi tratti, una serie di edifici maestosi e, intanto, non si sa come, non si sa perché, la tela ha delle grandi soluzioni di continuità e lascia vedere l’oscurità, il volume delle quinte, dove tutto è rancido, è puzzolente, e nauseante?
Ahi, che essa è semplicemente un paravento, ma leggero, fragile grossolano paravento, un paravento che non nasconde neppure, a chi vuol sapere tutto, tutto ciò che vi è dietro, di pietoso e di orribile!

Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Il ventre di Napoli»

https://penisolabella.blogspot.com/2024/12/audiolibro-il-ventre-di-napoli-di.html

Scrittrice coraggiosa e combattiva, Matilde Serao lavorò con costanza per liberare Napoli dalla retorica di una narrazione concentrata soltanto sugli aspetti pittoreschi ed eccessivi della città, e in questo volume racconta con sguardo appassionato analitico la Napoli di fine Ottocento.

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