Lorenzo Catellani, presidente di Cia Reggio e portavoce della lista “La bonifica del fare”: “La priorità è dotare il territorio di un bacino che sia adeguato a compensare il fabbisogno idrico della Val d’Enza. Siamo aperti ad affrontare tutte le problematiche del territorio, 310 mila ettari su 66 comuni, dalla montagna al Po”
REGGIO EMILIA – “Priorità sarà la realizzazione di una diga che ha scopi plurimi, che abbia anche la capacità di laminazione delle acque quando queste sono in eccesso per poter mettere in sicurezza i territori a valle. Una diga che sia adeguata a compensare il fabbisogno idrico in val d’Enza, che attualmente è di 110 milioni di metri cubi”. Così il presidente di Cia, Lorenzo Catellani.
Questo il punto di partenza, saranno poi i tecnici ad indicare le dimensioni dell’invaso: è la posizione della lista “La bonifica del fare”, nata dall’alleanza tra Coldiretti e Cia, con il sostegno di Lapam e Legacoop. “E’ una lista di cittadini e imprenditori che hanno a cuore il territorio, l’acqua e l’ambiente. Ci premono le relazioni con tutto il territorio e risolvere il problema dell’emergenza idrica in Val d’Enza”, continua Catellani che della lista è il portavoce.
Tra gli obiettivi anche l’aumento del livello di sicurezza idraulica, attraverso ad esempio nuove casse di espansione e un maggiore coinvolgimento degli agricoltori. “La nostra lista è aperta a tutte le problematiche del territorio, 310 mila ettari su 66 comuni. Dovremo saper gestire la messa in sicurezza dei territori della montagna insieme alle problematiche dei territori vicini al Po”.
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