Un precetto pasquale in acciaieria. Davvero memorabile. Si memorabile per aver ripreso una prassi oramai dimenticata ma ferma nel ricordo dei tarantini: nel 1968 il Papa Paolo VI venne a celebrare la Messa di Natale proprio qui, in acciaieria, tra gli altoforni, migliaia di operai e le ciminiere. Una notte santa memorabile. Con la troupe esterna della RAI, la Radio Televisione Italiana (a quei tempi un raro evento) e, ricordo bene, la schola cantorum diretta dal Maestro Riccardo Saracino.
La Chiesa in acciaieria. Ed oggi, dopo 56 anni, il precetto pasquale con l’Arcivescovo Ciro Miniero ed il cappellano di fabbrica, Padre Nicola e Monsignor Emanuele Ferro. Presenti alcune centinaia di operai, maestranze, dirigenti, rappresentanti delle associazioni di categoria, delle istituzioni.
In prima fila anche Fabio Greco, presidente di AIGI, che rappresenta le aziende dell’indotto, accanto al presidente dei Confindustria Taranto e al presidente di Confapi.
Sempre in prima fila il Prefetto Paola Dessì, il vicesindaco, i rappresentanti della Regione Puglia (il consigliere Perrini e il consigliere di Emiliano, Borraccino), i commissari straordinari Quaranta e Tabarelli.
Le imprese chiamano la Chiesa risponde. Di qui l’audace scelta dell’Arcivescovo di celebrare il precetto nell’acciaieria e spiega: “I problemi derivanti dalla fabbrica ardono più degli altoforni “. Nell’omelia l’Arcivescovo ha scelto parole di speranza per la comunità: “La Pasqua scuota il cuore di coloro che hanno in mano le sorti dell’ambiente, della salute e del lavoro, perché Pasqua non è rassegnazione al Crocifisso ma inizio di una vita nuova”. “non è né retorico e né scontato riaffermare che prima di tutto viene la persona. La persona è fatta di salute, di benessere, di futuro e di relazioni sane … nei mesi passati ho capito quanto questa città sia stanca ed esasperata”.
Il Commissario Quaranta ha letto il messaggio del Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso: “il Governo è profondamente impegnato sulla vostra vicenda, consapevole di quanto Taranto sia vitale per l’Italia: il nostro obiettivo è fare dell’area industriale dell’ex Ilva un punto di riferimento per la produzione di un acciaio d’avanguardia in grado di minimizzare le emissioni attraverso l’adozione di tecnologie pulite. La trasformazione in chiave sostenibile non rappresentera’ soltanto un’azione di risanamento, ma renderà l’acciaieria tarantina un modello di innovazione dove l’industria pesante è in equilibrio con l’ambiente”. Parimenti per il vostro territorio – così segue il messaggio – sarà indispensabile sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili, promuovere l’agricoltura sostenibile, proteggere la biodiversità e valorizzare il patrimonio culturale attraverso il turismo eco-sostenibile. Lo stabilimento e la vostra città hanno bisogno di un futuro migliore, fatto di politiche coordinate che solo insieme possiamo attuare, grazie al vostro impegno e al vostro lavoro. Auguro a voi e alle vostre famiglie una Buona Pasqua, simbolo da sempre di quella rinascita che tanto Taranto merita”.
Ha preso la parola anche il Commissario Davide Tabarelli che ha stupito tutti con la oramai famosa frase “Questa è l’acciaieria più pulita del mondo… e lo dico per rispetto per tutti quelli che hanno lavorato qui in passato…abbiamo riaperto l’ufficio studi e abbiamo stimato che qui ci hanno lavorato circa 200.000 persone…e questa è ricchezza, è ambiente , è sostenibilità, questa è politica industriale… io sono un economista al confine tra economia, etica, sostenibilità e anche amore, ricchezza.. al nord e anche al sud … c’è volontà di tenere viva ed investire su questa fabbrica… io mi occupo di energia e dobbiamo compiere insieme questo percorso di transizione energetica.”
Al termine della funzione religiosa abbiamo intercettato in esclusiva Monsignor Miniero, il presidente di Confindustria Toma, il presidente di Aigi Greco e at last but not least, il Commissario straordinario Tabarelli.
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www.tarantobuonasera.it è stato pubblicato il 2024-03-28 20:43:55 da Matteo Dusconi
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