Buongiorno a tutti,
grazie di essere qui. Voglio anche io salutare e ringraziare Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Sua Eccellenza Monsignor Fisichella. Voglio ringraziare e salutare il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Presidente della Regione Francesco Rocca, il Ministro Salvini, tutte le autorità presenti e soprattutto le tante persone che sono qui e chi rappresenta i tanti che hanno lavorato perché quest’opera fosse possibile e fosse possibile in questi tempi.
Tra qualche ora il Santo Padre darà inizio al Giubileo con l’apertura della Porta Santa. Dalla notte di domani Roma aprirà le sue porte ancora di più di quanto non faccia ogni giorno a milioni di pellegrini che raggiungeranno San Pietro e le altre Basiliche giubilari. In questi due anni noi abbiamo – tutti – lavorato, lavorato tanto, lavorato bene per fare sostanzialmente in modo che la città eterna fosse all’altezza del compito e fosse all’altezza delle aspettative.
L’opera che inauguriamo questa mattina è probabilmente la più imponente – un investimento da oltre 85 milioni di euro -, che ci consente sostanzialmente di ottenere due obiettivi, da una parte rendere il traffico di questa zona più veloce, dall’altra, come è stato ricordato, restituire alla città un grande e sicuro spazio pedonale, capace di contenere fino a 150 mila persone per gli eventi giubilari.
Ma ci sono diverse importanti opere: alcune di loro sono state già inaugurate, altre lo saranno presto, stanno per esserlo. Sullo sfondo abbiamo lavorato al potenziamento dei servizi essenziali, a partire dai pronto soccorso, come ricordava il Presidente Rocca.
Sono risultati importanti che sono stati raggiunti in poco tempo, che sono stati raggiunti nel rispetto dei molti vincoli che una città antica e pregiata come Roma impone e in uno spirito di collaborazione che anche io voglio ricordare, perché ha davvero visto tutti i soggetti coinvolti lavorare con il massimo impegno.
Se noi oggi siamo in grado di inaugurare quest’opera lo si deve soprattutto al grande lavoro svolto da ANAS e quindi anche da Ferrovie dello Stato, dai progettisti, dagli operai, dalle maestranze che l’hanno fisicamente realizzata e che ringrazio una ad una.
E penso lo si debba anche un po’ al metodo che questo Governo ha voluto mettere in campo fin dal suo insediamento, perché noi abbiamo immediatamente istituito una Cabina di regia a Palazzo Chigi, formata dal Governo, da Roma Capitale, dalla Regione Lazio, dalla Santa Sede, da tutti gli enti pubblici e privati che erano coinvolti, che è stato un tavolo capace di affrontare in tempo reale gli ostacoli e le difficoltà che di volta in volta si presentavano. Per questo credo che vada ringraziato particolarmente il Sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha lavorato molto.
È accaduto anche qui che ci fossero degli ostacoli. È stato ricordato che nel corso dello scavo, è stata scoperta l’esistenza di parti di una villa di epoca romana. La prassi, noi lo sappiamo bene, avrebbe imposto il blocco del cantiere a tempo indeterminato e le cose invece non sono andate così. La villa romana è stata smontata pezzo per pezzo, è stata trasferita, i suoi resti sono stati messi al sicuro senza che questo incidesse sui tempi di realizzazione dell’opera. Non lo voglio ovviamente chiamare un miracolo perché, insomma Eminenza, sarebbe oggettivamente eccessivo, ma sicuramente si può definire un piccolo miracolo civile di quelli cui noi siamo capaci quando vogliamo essere capaci di ricordarci il nostro valore.
Io penso che lo si debba definire questo il “metodo Giubileo” proprio per ricordarci che in Italia le cose si possono fare, si possono fare bene, si possono fare velocemente, che la Pubblica Amministrazione può stupire quando vuole stupire, sa farlo sicuramente quando è motivata da grandi obiettivi come la celebrazione di un evento storico come il Giubileo. Ma io penso che debba riuscire a farlo con lo stesso spirito anche nei piccoli obiettivi quotidiani che insieme definiscono il benessere dei cittadini. Vale per tutti e penso che forse l’Anno Santo possa essere un’occasione da questo punto di vista.
Certo dal prossimo anno la capitale accoglierà milioni di persone da ogni parte del mondo, questo rappresenta anche una grande occasione di crescita per il nostro sistema produttivo, però alla fine non è questo – che pure è molto importante – l’essenza del Giubileo, perché l’Anno Santo è prima di tutto un evento di fede che ci consente di fare un po’ i conti con noi stessi.
Quando si chiede a chi ha vissuto l’esperienza di un pellegrinaggio di raccontare quell’esperienza ci si sente spesso rispondere che quel cammino ha rappresentato un punto di svolta, come se quel tempo passato con sé stessi ci liberasse sostanzialmente da quello che è superfluo. Lo zaino del pellegrino è uno zaino leggero perché contiene solamente l’essenziale. Allora l’augurio che io faccio a tutti noi per il 2025, che è anche l’Anno Santo, è che ognuno di noi e noi tutti come comunità nazionale riusciamo a fare lo stesso cammino, cioè a mettere nello zaino solo quello che è davvero utile per andare più veloci, ma anche per riuscire a vedere quello che veramente essenziale.
Grazie a tutti e buone feste.
www.governo.it è stato pubblicato il 2024-12-23 12:33:46 da fallegretti
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