A Napoli ci sono circa 11mila appartamenti in affitto su piattaforme dedicate al turismo come Airbnb o Booking. Si tratta di un dato impressionante, soprattutto se lo si confronta con quello del 2015, quando gli annunci presenti in rete erano poco più di mille. Questa crescita esponenziale dei contratti di locazione brevi si inserisce nel più ampio quadro dell’overtourism, con interi quartieri presi d’assalto dai turisti e residenti sfrattati e costretti a spostarsi in periferia per fare posto ai b&b.
Anche di questo abbiamo parlato con Chiara Capretti, Consigliera della II Municipalità al Comune di Napoli e attivista dell’Ex OPG “Je so’ Pazzo”, uno spazio sociale di cui la città ha fortemente bisogno.
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Una volta si chiamavano viaggiatori…persone curiose di cogliere altre usanze e culture …
Ora si chiamano turisti ..esportatori di ignoranza !!!
Perché non facciamo qualcosa, ci sarà la possibilità, penso a una raccolta firme…cioè voi che siete intelligenti fate qualche proposta, io ci sto
Innanzitutto vorrei vedere che cosa succederebbe creando una legge a tutela dei locatori che offrono affitti a lungo termine, è necessaria se si vuole invertire questo trend.
È molto scoraggiante affittare sapendo che in determinate condizioni puoi trovarti un'inquilino moroso non sfrattabile, se poi consideriamo che con gli affitti brevi il guadagno è maggiore, il gioco è fatto.
Resto convinto che però con una legge che tuteli a dovere chi mette a disposizione il proprio immobile, entrerebbero sul mercato diversi alloggi ad oggi vuoti e probabilmente anche qualcuno che fa affitti brevi potrebbe riconvertirsi ad affitti lunghi, data la sua gestione meno frenetica ed impegnativa.
A chi vi obbliga a vivere in una città colerosa, degradata piena di monnezza e strapagate tutto