in città spesi 1.500 euro a testa

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Scommesse sportive, casinò, lotterie a portata di connessione internet e click: è il gioco d’azzardo online e le somme che arrivano da chi vive a Piacenza e provincia sono in aumento. Nel 2023 la raccolta totale – ovvero i soldi “puntati” – ha raggiunto i 284milioni 321mila 380 euro. Di questo importo, le vincite restituite alle tasche dei piacentini ammontano a 268 milioni 280mila 997 euro, mentre le spese sostenute, l’equivalente delle perdite effettive, si attestano a 16milioni 40mila 382 euro, pari al 5,64%. Cifre esposte nell’edizione 2024 de “Il libro nero dell’azzardo – mafie, dipendenze, giovani” promosso da Federconsumatori e Cgil in collaborazione con Isscondove il fenomeno è analizzato a livello regionale, provinciale e comunale, attraverso i numeri resi disponibili da Agenzia Dogane e Monopoli.

Il quadro è “un’emergenza negata” per gli autori dello studio: «In Italia sono 82 i miliardi raccolti nell’azzardo in rete nel corso del 2023; erano 49 nel 2020. In quattro anni si registra una crescita del 67%. Nel corso del 2023 ogni persona tra i 18 ed i 74 anni di età – range nel quale si concentra la quasi totalità dei giocatori – ha “investito” in azzardo 1.926 euro».

Sotto questa voce, nota anche come gambling online, si identificano i differenti modi di giocare d’azzardo da remoto: dai sistemi di scommesse (betting exchange, giochi di totalizzatore e V7) alle lotterie istantanee e telematiche. Poi skill games, insieme di giochi online, in particolare di carte – quali bridge, scopa, backgammon, texas hold’em etc. – i giochi casinò (come blackjack, roulette e slot machine) e totem, apparecchi che permettono di collegarsi con apposite piattaforme per il gioco on line.

Del dicembre scorso l’ultimo report sul complesso dell’azzardo (sia in presenza che online) in Emilia-Romagna, con “ambiti di criticità” rilevati in sei comuni del Piacentino, capoluogo incluso: in quel caso stime, «non essendo purtroppo i dati di gran parte del gioco fisico disponibili alle analisi».

DAI GIOCATORI ONLINE PIACENTINI 18 MILIONI DI EURO IN PIÙ – Oltre a fotografare la situazione nel 2023, i dati offrono anche un confronto con l’anno precedente: nel 2022 dai portafogli dei piacentini sono usciti 265 milioni 931mila 738 euro per giocare d’azzardo in rete; la cifra totale raggiunta nei dodici mesi successivi è di 284milioni 321mila 380 euro: l’aumento è di 18 milioni 389mila 642 euro, pari al 6,9% in più.

   

GIOCATA PROCAPITE: LA MEDIA PIACENTINA SALE A 1.390 EURO – Analizzando la giocata pro capite, calcolata nella fascia d’età 18-74 anni, il territorio piacentino si colloca al 68esimo posto della classifica 2023, composta da 102 province italiane. Ad aprila è Isernia con 4mila 143 euro, chiude Ferrara con 1.054 euro. In provincia di Piacenza la spesa media passa dai 1.313 euro del 2022 ai 1.390 euro dell’anno successivo, circa 80 euro in più a testa.  

CITTÀ E PROVINCIA: QUANTO SI SPENDE A TESTA? – La distribuzione territoriale del contributo al gioco d’azzardo in rete appare sostanzialmente equo ripartita: il 38,6% della raccolta totale proviene dal comune capoluogo, il restante 61,4% dall’insieme dei comuni della provincia.

         in città spesi 1.500 euro a testa

Concentrandoci su Piacenza, la raccolta messa insieme nel 2023 risulta essere di 109milioni 744mila 616 euro. Le vincete corrispondono a 103milioni 70mila 459 euro, le perdite al gioco sono quindi 6milioni 674mila 157 euro, pari al 6,1% dei soldi complessivamente investiti. Per ogni cittadino e cittadina tra i 18 e 74 anni d’età, la spesa media è passata dai 1.444 euro del 2022 ai 1.501 euro del 2023 (più 51 euro): nella relativa graduatoria nazionale dedicata ai capoluoghi, Piacenza è in 66esima posizione, su 107 in elenco. E negli altri comuni piacentini? La giocata procapite è di 1.328 euro, escluso quindi il capoluogo e sempre riferita alla stessa fascia di gente.

AZZARDO IN RETE E RICICLAGGIO DI DENARO: COSA DICE IL RAPPORTO – «In Italia una quota consistente dell’azzardo legale online è da far risalire, con evidenza, all’utilizzo di questo canale, da parte delle mafie, come modalità di riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Con prudenza ne stimiamo l’entità in 16-18 miliardi, il 20-22% delle giocate complessive online» scrivono gli autori dell’indagine.

«Con la sua “convenienza” (ogni 100 euro giocati ne tornano al giocatore mediamente 94, contro i circa 70-75% dei giochi fisici) il gioco online ha probabilmente assorbito una parte del riciclaggio esercitato nel passato attraverso Awp e Vlt. Un fenomeno certamente ancora esistente, ma difficile da quantificare, stante il divieto di diffusione di dati che andrebbero intrecciati con quelli dei giochi da remoto. Molteplici soggetti, ai quali sono stati commissionati studi sull’azzardo dalle associazioni del settore, hanno cercato di dimostrare l’innocuità dello stesso, accreditando il settore del gioco legale come una barriera al dilagare dell’illegalità. È una tesi più che interessata, ma va detto che non va presa sotto gamba la lotta contro l’azzardo illegale, in gran parte riconducibile alla malavita organizzata; ma alla pari va riconosciuta, e contrastata efficacemente, l’illegalità interna ai meccanismi del gioco legale. Non solo mafie però; una parte delle anomalie nei numeri dell’azzardo può essere ricondotta alle opacità di alcuni settori economici, dove è frequente la circolazione di capitali in nero; in questo senso andrebbero esaminati i settori dell’edilizia (con le molteplici opacità del 110%) e del turismo, con attenzione alle rilevanti somme generate dagli affitti turistici irregolari».


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www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-10-23 06:00:00 da


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