A tu per tu con i Nefilim. Ispirato dalle figure mitologiche dei cosiddetti ‘Angeli caduti dal Cielo’ perché puniti per la loro insurrezione contro il volere Divino secondo la profezia apocrifa di Enoch, l’artista Gianni Pitta mette in mostra un progetto inedito nella sua città natale, Lucera. Nella terra svevo-angioina che nel 2025 sarà Capitale della Cultura di Puglia, l’associazione culturale, artistica, scientifica e ambientale ‘Utò-Lo Spazio della Luce’ promuove la mostra personale di Gianni Pitta dal titolo ‘Nefilim. Ribellione e Caduta’, che sarà inaugurata sabato 16 novembre alle 19 presso lo spazio laboratoriale di Utò (via Pignatelli 14).
Al vernissage, ad ingresso libero, prenderanno parte l’artista Gianni Pitta, la curatrice della mostra Cleonice Di Muro, il critico d’arte Raimondo Pinna e il producer Charlie Boy, il quale con i suoi suoni dal vivo renderà la mostra immersiva. Dopo l’inaugurazione, l’esposizione sarà visitabile dalle 19 alle 20.30 nei giorni 17, 22, 23, 29 e 30 novembre.
La mostra | Presenti nella Bibbia nell’era del pre-diluvio, I Nephilìm sono un popolo di umanoidi nati dall’incrocio tra i ‘figli di Dio’ e le figlie di Adamo. Nell’immaginario collettivo sono rappresentati talvolta come giganti, creature impure, artificiali e magiche. Analizzando etimologicamente la parola, la radice verbale del termine Nephilìm significa ‘essere caduti’ o ‘essere discesi’, rappresentando il transito e la congiunzione tra una sfera astratta e una materica, tra divino e terreno. Gianni Pitta, talento creativo classe 1963, che dal 1996 in poi, con il suo esordio a Vieste, ha esposto in Italia (Roma, Firenze, Milano) e nel mondo (sino a New York) le sue creazioni fatte di pittura materica e scultorea, ritorna ad indagare nella psiche umana, riconducendola alla sua ancestrale creazione.
La mostra ‘Nefilim. Ribellione e Caduta’ è caratterizzata da 21 tavole con dimensioni che oscillano dai 18×24 cm ai 33×50 cm, tutte realizzate con tecnica mista acrilico e stucco. Ogni composizione realizzata da Pitta parte da una invariante: il volto del Nefilim al centro visivo della tavola che guarda sempre fisso davanti a sé. L’artista, propone “l’esistenza di un unico Nefilim che, proteo multiforme, assume diverse sembianze per ogni frammento di quell’immaginifico vetro incrinato che riflette la non scritta, ma comprensibile visione del mondo”.
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www.foggiatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-07 12:10:00 da
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