In Sicilia si muove qualcosa

In Sicilia si muove qualcosa


PALERMO – Ventisei anni, laureato in biotecnologia e in attesa di occupazione. Nel frattempo Pierluigi Cilano frequentava corsi post laurea e, a giudicare dalle indagini, anche pericolosi canali Telegram.

È nella piattaforma di comunicazione on line che avrebbe conosciuto l’ambiente neonazista, nutrendosi dell’odio che esso diffonde. Sarebbe andato oltre, così sostiene la Procura della Repubblica di Bologna, finendo per abbracciare gli ideali sovversivi di un’associazione a delinquere.

Cilano è finito in carcere. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Dobbiamo studiare gli atti dell’inchiesta”, si limita a dire il suo legale, l’avvocato Giuseppe Di Stefano.

“Werwolf Division”

L’indagine della polizia inizia nel 2019 seguendo il canale Telegram “Procollo4” che contava 658 iscritti. Quindi ed è stato scoperto il gruppo “Werwolf Division” poi denominato “Nuova divisione alba”. Obiettivo dichiarato: diffondere la “siege culture” e partecipare alla “white jihad”.

Sono fenomeni ancora marginali in Europa, ma che stanno prendendo sempre più campo tanto che si sono mosse le divisioni investigative antiterrorismo.

La siege culture

La “siege culture” (in italiano cultura dell’assedio) nasce nel solco del fenomeno Charles Manson, il carnefice che uccise sette persone in una villa a Bel Air nel 1969. Un suo seguace ne ha fatto un modello infarcito di neofascismo e neonazismo.

I sostenitori della “cultura dell’assedio” razzista e suprematista bianca (da qui la white jihad, la guerra santa dei bianchi) credono di essere ariani, membri di gruppo razziale superiore e fanno parte del network internazionale denominato “Terrorgram”.

Sono ostili nei confronti dei non bianchi, dei non eterosessuali, degli ebrei, di cui negano lo sterminio, e del governo. Ed è per questo che avrebbero voluto uccidere la premier Giorgia Meloni.

Le chat dei neonazisti

“Occorre perseguire tutto quanto permette una sovversione totale dello Stato e del Sistema. Presa immediata del potere e restauro della Nazione”, scriveva Cilano nella chat di Telegram usando il nome “Blackeagle”. Altre volte usava il nickname Jupiter. La discussione riguardava il progetto di attentato alla vita del presidente del Consiglio dei ministri.

Il progetto di uccidere la premier veniva fuori da un’intercettazione del maggio 2023. A parlare era il Salvatore bolognese Nicotra: “Allenavo cinque guerriglieri per dargli un’arma in mano, andare davanti alla Meloni e sparargli in testa”. “Io vi stavo addestrando perché volevo unirci all’ordine di Hagal, cioè a Forza Nuova e a quegli altri”, diceva.

Secondo il giudice per le indagini preliminari Nadia Buttelli, il progetto eversivo non sarebbe stato solo teorico ma accompagnato dalla formazione di “guerriglieri addestrati e formati in un ambiente violento come quello neonazista, con la concreta ricerca di armi sul web”.

“In Sicilia qualcosa si muove”

Cilano, così recita il capo di imputazione provvisorio, avrebbe partecipato all’associazione “contribuendo all’attività di propaganda, proselitismo e indottrinamento”. Nelle discussioni in rete discutevano della “elaborazione di progetti e azioni che miravano alla sovversione dello Stato”. Usavano la parola “guerra civile”

In particolare si era attivato per prendere contatti con altri gruppi estremisti in Sicilia. Era Cilano a scrivere di avere parlato con il “camerata Martin”, il quale gli aveva detto che “in Sicilia si sta muovendo qualcosa e mi farà sapere”.

L’articolo “In Sicilia si muove qualcosa”
livesicilia.it è stato pubblicato il 2024-12-06 18:24:37 da Riccardo Lo Verso


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