SAN BENEDETTO – Sul ponte dell’Albula di viale De Gasperi appare uno striscione con un chiaro riferimento all’omicidio del giovane Amir Benkharbouch. Il fatto di sangue continua scuotere nel profondo la Riviera, c’è chi teme possibili ritorsioni
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Due semplici parole: «Basta tragedie». In due parole è racchiusa l’angoscia di un’intera città. San Benedetto continua ad essere molto scossa dal gravissimo episodio di violenza avvenuto domenica sul lungomare: la maxi-rissa che ha causato la morte del giovane Amir Benkharbouch.
Un episodio che, fortunatamente, ha pochissimi precedenti e, si spera, nessuna azione simile successiva. Una speranza messa per iscritto in una “lenzuolata” anonima, affissa sul ponte dell’Albula, lungo viale De Gasperi. Si tratta di una delle strade più trafficate della Riviera. Il messaggio, dunque, deve essere visto e compreso da quante più persone possibili.
Un vero e proprio appello senza firma. Ma chi lo ha scritto ha sicuramente colto lo spirito di un’intera città, sconvolta per il sangue versato. Tra le persone, infatti, c’è una certa preoccupazione. Ossia che quanto accaduto in quella tragica domenica possa attivare un effetto-domino, fatto di brutali ritorsioni. Alle forze dell’ordine in primis – ma anche alla politica e, in definitiva, a tutta la società civile – spetterà il compito di scongiurare questa eventualità, mettendo in campo le azioni a 360 gradi prospettate da vari protagonisti della vita pubblica, a iniziare dal vescovo Palmieri.
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