«Indispensabile l’anello filoviario e i bus bimodali. I parcheggi s…

«Indispensabile l’anello filoviario e i bus bimodali. I parcheggi s…




«Indispensabile l’anello filoviario e i bus bimodali. I parcheggi s…

ANCONA – Come dichiarato dall’assessore alla Mobilità Giovanni Zinni, al centro del Pums di Ancona vi è il Trasporto pubblico locale ed il suo maggiore utilizzo per entrare in città a scapito dell’utilizzo dei mezzi a motore. La chiave per questa svolta, fa sapere il vicesindaco, è il nuovo anello filoviario, finanziato con 6,5 milioni di euro dal ministero dei Trasporti e da un co-finanziamento del Comune di Ancona di 700 mila euro, il quale andrà completato entro il 2026 e che fungerà da apripista per un sempre maggiore utilizzo di bus elettrici.

«Servendo i punti di scambio con la viabilità esterna alla città – si legge nel ‘bignamino’ di 40 pagine che spiega l’intero Pums – proveniente da Nord, stazione ferroviaria, e da Sud, piazza Ugo Bassi, questo anello sarà fondamentale per ridurre gli accessi in centro da parte di auto private e, in prospettiva, dei mezzi del trasporto extraurbano. Partendo da piazza Cavour, l’anello filoviario proseguirà verso corso Stamira, via XXIX Settembre, via Marconi, piazza Rosselli, via Giordano Bruno, piazza Ugo Bassi, viadotto della Ricostruzione, via Martiri della Resistenza, galleria Risorgimento, via Giannelli e ritorno in piazza Cavour».

Si sottolinea poi come «La novità fondamentale è l’introduzione della tecnologia bimodale che comporta l’inserimento nel servizio filoviario di mezzi di nuova generazione, con un’alta capacità di marcia autonoma, senza il contatto continuo con i fili, grazie a una batteria ricaricabile che consente autonomia per lunghi tragitti con un prolungamento proposto che va «dall’ex fornace Verrocchio fino all’ospedale regionale di Torrette percorrendo via Flaminia e via Conca. Un secondo prolungamento proposto è quello verso Pinocchio-Madonnetta».

«Al centro del nostro Trasporto pubblico locale – ha tenuto a specificare Zinni – c’è la realizzazione del famoso anello filoviario. Un tema che è sempre piaciuto a tutti: destra sinistra e centro, ma che per un motivo o per un altro non è mai stato portato a compimento. È evidente – prosegue – che un anello ben fatto riduce i costi di Conerobus e aumenta la fruibilità del servizio per il cittadino». Tuttavia «La precedente amministrazione, aveva purtroppo sbagliato il progetto assieme a Conerobus perché c’era un’interpretazione diversa su l’utilizzo di 2 chilometri di filovia che erano stati dismessi senza nullaosta, ma funzionali sotto ogni punto di vista». Tutto questo per dire che adesso invece «grazie al rapporto con l’ingegner Gasparrini di Conerobus e al nostro architetto Centanni, abbiamo ri-immaginato un progetto diverso che tenesse conto della tecnologia bimodale». Pertanto «Se tutto andrà bene andremo a prendere 7milioni dal ministero grazie a questo progetto completamente rivisitato, in cui i 6km di anello sono 4 su filo e 2 andando su mezzi elettrici ad aste staccate. Insomma, il mezzo bimodale è sia filobus che autobus elettrico. Ha impatto zero e si ricarica facilmente dopo pochi km. Per quanto riguarda la manutenzione sarà su soli 4 km». Per Zinni poi «Da lì, la partita sarà costruire tutte le corse del futuro. Perché se ho un anello che funziona a velocità commerciale buona, di conseguenza ridurrò tante corse di altre linee e sceglierò poi i percorsi che sono una diretta emanazione».

Trasporto pubblico locale però, nell’ambito della mobilità sostenibile, fa rima con parcheggi scambiatori. E infatti: «Verrà portato a termine il terminale del Verrocchio a cui si aggiunge il terminal per il tpl extraurbano su a piazza D’Armi che per iniziare sarà a raso». Quest’ultimo in particolare per l’assessore «Sarà fondamentale perché andremo a creare una rottura di carico, dove tutti i pullman che provengono da fuori si fermeranno lì. Questo ci permetterà anche di riqualificare la poco distante piazza Ugo Bassi tutta». Gli scambiatori, perciò, diventeranno a tutti gli effetti «Cerniere di mobilità. Perché è evidente che la rottura di carico che avviene in quel luogo, ma prosegue anche dopo nel nome della transizione ecologica con reti elettriche. E poi, nella migliore delle ipotesi, anche se sembrano solo fascinazioni, ipotizzando bandi ministeriali interessanti, non sono da escludere impianti ettometrici». Dopo questa ipotesi, al momento assai improbabile per quanto non bisogna mai mettere limiti alla provvidenza, il vicesindaco prosegue con altri esempi di cerniere di Mobilità indicando «L’ex area Ccs dove oggi AnconAmbiente effettua lo stoccaggio. Immaginiamo di lasciarne una buona parte a loro e di utilizzare il resto per una piccola area parcheggio che servirà ai lavoratori delle imprese cantieristiche. Potenzialmente potrà anche essere sviluppata a multipiano».

Infine il Pums ben si interseca con il tema dell’intermodalità che era e resta «un tema strategico. Abbiamo ‘l’Ultimo miglio’ che spetta all’Anas ed è già stato cantierato. Il ‘Lungo mare nord’ è di prossima cantierizzazione. E poi Interporto, Aeroporto e Porto, collegamenti con Falconara Marittima, mentre resta in piedi l’ipotesi con Rfi di creare collegamenti fino ad Ancona-Stadio Ancona-Varano». Tutti progetti che per l’assessore aiuteranno a far diminuire il traffico diretto in città.


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-18 19:20:54 da


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