Insulti, sputi e urla sull’autobus di linea, passeggero terrorizza …

ACCADE da diversi giorni a coloro che alle otto si ritrovano sull’autobus che da Venarotta le conduce sino ad Ascoli. i morti delle angherie: «Abbiamo paura, qualcuno intervenga»

Nella vita di provincia del terzo millennio può accadere che un gruppo di donne, spaventate a morte ogni giorno da un uomo che le insulta, le aggredisce, le spintona, sputa persino loro addosso, non riesca a trovare conforto, protezione, rassicurazione da nessuno, a partire dalle forze dell’ordine a cui si sono rivolte continuamente.

Accade quasi tutte le mattine – tra terrore, rabbia e umiliazione – a coloro che alle otto si ritrovano sull’autobus che da Venarotta le conduce sino ad Ascoli per lavoro. Ogni giorno le passeggere  trovano all’interno del pullman un uomo di mezza età che non fa altro che gridare e minacciare, mettendo loro in grave difficoltà.

«Accade ormai da troppo tempo: abbiamo chiesto aiuto a tutti, compreso al povero conducente che è più terrorizzato di noi da questo personaggio che va in escandescenza e lascia tutte noi in uno stato di sgomento» affermano alcune di queste passeggere, che per disperazione sono andate persino a chiedere all’azienda di trasporto di poter mettere a bordo un uomo della security che possa tutelarle.

«Sembra incredibile ma, a distanza di molte settimane dal primo allarme, nulla è ancora cambiato: forse per muoversi si aspettano tutti che un simile individuo faccia del male serio a qualcuno» si lamenta esasperata la portavoce del gruppo di queste donne quotidianamente angariate.

«Quel che fa più specie è sapere che tutti si rendono conto del pericolo che rappresenta quest’uomo, a causa di avvenuti problemi con la giustizia: eppure ci fosse qualcuno che ci protegge, che impedisca a costui di tribolare persone che non hanno fatto nulla per meritarselo» prosegue la più coraggiosa delle donne che si ritrovano a subire tutto ciò.

Dopo decine di lamentele e denunce, purtroppo il comportamento offensivo e pericoloso del disturbatore ha continuato a ripetersi, generando tensione, imbarazzo e rabbia tra coloro che salgono sul mezzo pubblico.

«Nessuno ci aiuta e ci difende? Abbiamo pensato allora adesso di farci accompagnare da nostri padri, fratelli, fidanzati, mariti lungo la corsa, nella speranza che qualcosa nella condotta folle di un simile individuo cambi» concludono queste vittime incolpevoli, ormai stanche di dover sopportare le angherie di un personaggio che sembra sia tristemente già noto alle forze dell’ordine e più volte in passato finito nei guai.

Una situazione che ha esasperato i pendolari, stremati nel chiedere misure più efficaci per tutelare la sicurezza quotidiana a bordo dei mezzi pubblici.

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