Il Paris Saint-Germain e, soprattutto, Luis Enrique, scelgono l’Inter per alzare la Coppa dalle grandi orecchie a Monaco di Baviera e, forse, per accendere una nuova stella nel mondo del calcio, quella di una squadra zeppa di talento, gioco, fame e senza più troppe figurine.
Désiré Doué, 20 anni a giugno, è l’uomo del destino: con due gol e un assist consegna la prima Coppa dei Campioni al Paris Saint-Germain, superiore in tutto (velocità, forma, fisico, intensità, gioco, che sembra essere mosso dall’alto dai fili invisibili tirati alla perfezione da Luis Enrique, e non a caso età). La ripresa è una passerella trionfale: arrivano il 3-0 in velocità del “brasiliano” di Anger, Doué, e il poker di Kvaratskhelia schizzato via come una palla di cannone e addirittura il 5-0 di un altro diciannovenne, Senny Mayulu. L’Inter perde la seconda finale di Champions in tre anni, stavolta…
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