Un dominio in lungo e in largo, dal primo all’ultimo torneo, da gennaio a novembre, da Melbourne a Torino passando per New York e Shangai. Jannik Sinner vince anche le ATP Finals di Torino: il Maestro del tennis per la prima volta nella storia è italiano. Non sono più nemmeno le vittorie a ingrandire il momento d’oro di Sinner, ma le proporzioni dei suoi successi: una stagione chiusa con 8 titoli in bacheca, oltre il 90% di vittorie e lo status di numero 1 al mondo con un margine siderale sulla concorrenza. Margine dettato dalla classifica ma sottolineato durante tutta la settimana torinese.
La vittoria delle ATP Finals
Sinner infatti conquista il titolo di fine stagione al termine di una settimana che rasenta la perfezione. Cinque partite, 10 set vinti e zero persi (come non succedeva alle finali dal 1986, l’ultimo fu Lendl) e solamente due break concessi agli avversari. Avversari che erano i migliori al mondo.
Una differenza vista, anzi, rimarcata, anche in finale contro l’americano Fritz. sconfitto 64 64 nella partita dei gironi, sconfitto 64 64 anche nella finale in 1h25 di gioco. Ma non è stata una replica, è stata una bella copia. Il finalista degli US Open ha infatti espresso un tennis ancora migliore, ma dall’altra parte della rete Sinner ha alzato ancora di più l’asticella, in particolare al servizio. Jannik ha servito come mai in carriera nel primo set mettendo a referto ben 10 ace in 5 turni di battuta: in pratica come partire ogni game in vantaggio 30-0. L’allungo messo a referto nel settimo gioco e difeso con i denti nel decimo, quando nel dare il tutto per tutto Fritz ha avuto anche una possibilità di fare il controbreak. Nulla da fare. Perché l’inscalfibilità di Sinner è fatta anche di attenzione massima e variabilità del proprio gioco nei momenti di maggiore pressione.
Chiuso il primo parziale dopo 41 minuti, nel secondo il break decisivo arriva nel quinto gioco e da lì in poi nessuna possibilità di rientro. La chiusura in meno di 90 minuti nel tripudio di Torino, per una vittoria sul suolo italiano che mancava da 5 anni quando Jannik vinse le Finals dei giovani, quelle Next Gen all’Allianz Cloud di Milano. Un tris sui tornei in cemento più importanti riuscito nello stesso anno solo Federer e a Djokovic.
Dall’Australia a Torino: i numeri mostruosi del 2024 di Jannik Sinner
Melbourne, per il primo storico trionfo Slam. Poi Rotterdam, Miami, l’erba di Halle, Cincinnati, il secondo sigillo Major a New York, Shanghai e infine Torino al torneo dei maestri. Quattro continenti per otto titoli: 2 Slam, le ATP Finals, 3 Masters 1000 e due tornei 500, più semifinali e quarti raggiunti in tutti i posti dove ha giocato. Il muro dei 12mila punti sfiorato solo a causa dei punti sottratti a Indian Wells, con quasi 4000 di vantaggio sul secondo in classifica. 70 vittorie nell’anno solare, che nel circuito maggiore non si vedevano dal 2016. Numeri che, manco a dirlo, sono da record per il tennis italiano, ma che rappresentano l’eccellenza anche tra tutti i grandi del passato per un 2024 che sarà ricordato come l’anno di dominio di Jannik Sinner sul tennis. E tra pochi giorni ci sarebbe una Coppa Davis da difendere…
www.romait.it è stato pubblicato il 2024-11-19 01:04:11 da Enrico Salvi
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