Serie A, capitolo VII. Con vista Champions le big del campionato hanno effettuato qualche rotazione, molti esperimenti sono stati incoraggianti, ma la giornata è stata contraddistinta da segnature multiple importanti.
Serie A, la classifica
Inter | 18 | Sassuolo | 9 |
Milan | 18 | Monza | 9 |
Napoli | 14 | Roma | 8 |
Juventus | 14 | Genoa | 8 |
Fiorentina | 14 | Verona | 8 |
Atalanta | 13 | Lazio | 7 |
Lecce | 11 | Udinese | 4 |
Bologna | 10 | Salernitana | 3 |
Frosinone | 9 | Empoli | 3 |
Torino | 9 | Cagliari | 2 |
Le milanesi fanno corsa di testa
Tante erano le insidie per l’Inter a Salerno: in un’atmosfera bollente come quella dell’Arechi, dopo il testacoda infrasettimanale col Sassuolo e con qualche seconda linea schierata in vista della Champions. I nerazzurri hanno un grande approccio, ma nei primi 10 minuti non concretizzano 4 buone chance. Anche per questo nel secondo tempo poteva complicarsi la partita, ma Lautaro Martinez entra per Sanchez e risolve la questione. Zampata in ripartenza su assist di Thuram, pareggio salernitano annullato per offside tre minuti dopo e poi lucchetto sulla partita al 77’, 85’ (su rigore) e 89’ per un poker storico. Mai nessun calciatore in Serie A ha messo a segno 4 gol da subentrato. Merito anche di una squadra che l’ha messo in condizione di farlo (4 gol tutti di un tocco, a centro area, per finalizzare): l’Inter riparte.
Il Milan è lì vincendo lo scontro diretto con la Lazio. Anche qui una vittoria meritata ma con gol arrivati solo nella ripresa. Qui la regia è di Rafael Leao, che da sinistra diventa imprendibile per due volte, mettendo a referto i due assist decisivi per il vantaggio di Pulisic e il raddoppio della tranquillità di Okafor, al secondo gol consecutivo dopo essersi sbloccato a Cagliari. Per il momento, anche il vice Giroud funziona.
Napoli, Juventus e Fiorentina inseguono
Anche il Napoli dà una risposta importante: una settimana fa il pareggio contestato di Bologna e il caso Osimhen, una settimana dopo otto gol e sei punti in due partite, con il nigeriano che quanto meno ha ripreso a segnare. Dopo l’Udinese, subisce quattro gol anche il Lecce che finora aveva incantato: al “Via del Mare” la sblocca in primo gol in Serie A di Ostigard, poi si mette in moto il tandem Kvaratskhelia-Osimhen. Il georgiano per il bomber che non esulta, prima dell’arrotondamento di Gaetano e Politano al dischetto. Azzurri che scacciano via le critiche e ora si preparano ad accogliere il ritorno di Carlo Ancelotti a Napoli in Champions.
A quota 14 raggiunta la Juventus, che a Bergamo, nel secondo big match di giornata, impatta sullo 0-0. La mancanza contemporanea di Milik e Vlahovic si fa sentire, ed è più Chiesa che Kean a rendersi pericoloso. Con l’andare della partita l’Atalanta mette alle corde i bianconeri ed è un ritrovato Szczesny a negare il vantaggio a Muriel: il polacco toglie la sua punizione a giro dalla ragnatela dell’incrocio. Koopmeiners non sfrutta due ottime opportunità sul finale e Allegri porta via un punto ricercato.
C’è anche la Fiorentina ai piani alti, anche lei a quota 14 dopo la rotonda vittoria per 3-0 sul Cagliari. Tutto facile per la Viola contro i sardi, in difficoltà e ultimi in classifica: Nico Gonzalez timbra subito, Kayode giganteggia e dopo 20 minuti è già 2-0, partita in discesa. La traversa di Petagna all’ora di gioco impedisce ai rossoblù di rientrare e il match sostanzialmente finisce lì. Un’ulteriore buona notizia per Italiano a pochi secondi dal triplice fischio è il gol di Nzola, che si sblocca in maglia viola.
Romane ancora nei bassifondi
Questa settimana meglio la Roma della Lazio, la settimana scorsa l’opposto e così via. Le romane si superano a vicenda da qualche settimana, il che vuole dire che nessuna delle due ha continuità e la loro posizione in classifica lo conferma. Giallorossi 13° a quota 8, biancocelesti 16° un punto più in basso. La Roma ritrova la vittoria dopo le brutte prestazioni a Torino e Genova, battendo il Frosinone all’Olimpico. Un gol per tempo, Lukaku e Pellegrini, con Dybala assistman in entrambe le circostanze. Dopo una leggera sofferenza iniziale la squadra di Mourinho viene fuori, a Cagliari la conferma se avrà messo definitivamente alle spalle il periodo nero.
La Lazio, che in settimana aveva sconfitto il Torino, incappa ancora in un passo falso. Se la partita ad onor del vero era complicata, la sconfitta di San Siro col Milan preoccupa per come è avvenuta: poca presenza nella metà campo avversaria e scarsa pericolosità dalla parti di Maignan, con il solo Castellanos (una delle poche note positive per Sarri) a impensierire dalla distanza. Serve ritrovare la compattezza e brillantezza ben nota alla squadra di Sarri, per affrontare a dovere il girone di Champions e risalire la classifica in campionato.
Centrogruppo: super Orsolini a Bologna
Il poker di Lautaro rischia di oscurare la domenica da leone di Riccardo Orsolini, che trascina il Bologna contro l’Empoli. Una tripletta, la prima in carriera, di pregevolissima fattura soprattutto con il primo gol: stop a seguire col tacco, mini-sombrero a centro area e tiro al volo col sinistro. Il Sassuolo, dopo aver preso gli scalpi di Juventus e Inter, scivola in dimora contro il Monza: decide Colombo. L’Udinese si salva solo nei minuti di recupero in dimora contro il Genoa, trascinato dalla prima doppietta islandese in serie A, quella di Albert Gudmundsson. Torino e Verona non si fanno del male: così come i cugini bianconeri, anche i granata approcciano la settimana del derby con uno 0-0.
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L’articolo La 7° giornata di Serie A: Lautaro storico, milanesi in testa
www.romait.it è stato pubblicato il 2023-10-03 11:26:23 da Enrico Salvi
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