La disparità nell’accesso alle biblioteche in Italia


Il 24 marzo si celebra la giornata nazionale per la promozione della lettura. Sviluppare questa abitudine è essenziale fin dall’infanzia. Leggere infatti contribuisce in maniera determinante alla crescita e allo sviluppo cognitivo. Come sottolineato dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza la lettura “stimola il pensiero critico, la curiosità e la creatività, rafforza la memoria e aiuta a sviluppare competenze e abilità”.

Purtroppo, restano ampie disparità sociali e territoriali nella lettura. In precedenti approfondimenti, abbiamo avuto modo di sottolineare come questa sia più frequente tra i figli di chi è lettore. Un ulteriore esempio di come la trappola della povertà educativa riproduca una posizione di svantaggio sociale di generazione in generazione.

3 su 4 i minori figli di lettori che leggono. In assenza di genitori che leggono, la quota scende a 1 su 3.

Se si considera che una quota non residuale di famiglie non ha libri in casa – nel decennio scorso le rilevazioni di Istat stimavano circa una famiglia su 10 in questa situazione – anche l’accessibilità delle biblioteche appare particolarmente strategica.

Ciò non solo perché la presenza di questi spazi permette l’accesso ai libri in forma gratuita ma anche perché l’attivazione di progetti – da realizzare in sinergia con la comunità educante – può costituire un perno nel contrasto della povertà educativa. Non è un caso infatti se, in molte regioni, a basse percentuali di lettori abituali tra i giovani faccia da contraltare una limitata presenza di biblioteche nei territori.

Come spesso succede tuttavia all’interno delle stesse regioni si registrano situazioni anche molto diverse tra loro, con casi di eccellenza e criticità che coesistono a pochi chilometri di distanza. Per questo l’analisi territoriale, comune per comune, è fondamentale per capire dove sarebbe necessario intervenire con delle politiche mirate.

I divari nell’accesso alla lettura tra le regioni italiane

La lettura non è quindi solo un piacevole passatempo ma rappresenta un elemento fondamentale nello sviluppo di ragazzi e ragazze. Leggere migliora le capacità linguistiche, rafforza la memoria e stimola l’immaginazione. Tutto questo contribuisce in maniera significativa al rafforzamento delle capacità di apprendimento e comprensione. In passato abbiamo visto come, sebbene a livello generale la propensione alla lettura sia in calo nel nostro paese, questo non valga per le fasce più giovani della cittadinanza per cui la tendenza è di una relativa stabilità.

La presenza di biblioteche nei territori è fondamentale per invogliare i giovani alla lettura.

Tale dinamica è attribuibile, almeno in parte, al fatto che spesso le biblioteche sono il fulcro di attività realizzate in collaborazione con gli istituti scolastici proprio per invogliare i ragazzi e le ragazze alla lettura. Per questo la presenza di queste strutture nei territori è fondamentale.

Purtroppo la propensione alla lettura non è omogenea sul territorio nazionale. Analizzando i più recenti dati disponibili, elaborati da Istat per il gruppo Crc nell’ambito del rapporto I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, infatti possiamo osservare come a livello nazionale la percentuale di ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni che hanno l’abitudine alla lettura tra il 2022 e il 2023 sia stata del 52,4%. Le differenze tra regioni, sia in positivo che in negativo, su questo fronte appaiono molto marcate.

La percentuale più elevata è quella della provincia autonoma di Trento dove i giovani lettori rappresentano il 72,6%, un dato che supera di oltre 20 punti percentuali la media nazionale. Seguono Toscana (63,9%), Valle d’Aosta (62,8%) e Veneto (61,8). Viceversa, le percentuali più basse si registrano in Calabria (36,7%), Campania (35,4%) e Sicilia (29%).

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DA SAPERE

I dati sulla propensione alla lettura dei giovani sono stati calcolati da Istat per il gruppo Crc e si riferiscono a una media degli anni 2022 e 2023.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Crc e Istat
(pubblicati: sabato 30 Novembre 2024)

In generale, con le sole eccezioni di Molise e Sardegna, si nota come tutte le regioni del mezzogiorno facciano registrare dati inferiori rispetto alla media nazionale.

La disponibilità di biblioteche per minore, da nord a sud

Per esaminare la disponibilità delle biblioteche sul territorio, la fonte più completa è l’analisi dei microdati relativi a queste strutture, raccolti attraverso l’indagine condotta dall’istituto nazionale di statistica. Dati che possiamo incrociare con quelli demografici, per trarne alcune valutazioni di massima rispetto alla disponibilità territoriale.

Ovviamente, sempre mantenendo la consapevolezza che una presenza capillare è certamente la premessa per impostare politiche di contrasto alla povertà educativa, ma di per sé non è sufficiente a qualificare l’offerta in termini educativi di tali strutture.

In media, sono 8,8 le strutture attive ogni 10mila bambini e ragazzi residenti nel paese. Parliamo infatti di 8.131 strutture censite come attive nel 2022 dall’indagine annuale di Istat, a fronte di 9,2 milioni di ragazze e ragazzi.

Nelle regioni con minore densità di biblioteche per minore si registra spesso anche una bassa propensione alla lettura.

Questa quota varia fortemente sul territorio nazionale: supera le 30,8 strutture ogni 10mila minori in Valle d’Aosta, e si attesta a 21,9 in Trentino Alto Adige. Supera la soglia delle 20 biblioteche ogni 10mila bambini e ragazzi residenti anche la Sardegna (20,6), seguita dal Friuli Venezia Giulia (16,3). Le regioni con minore densità di biblioteche per minore sono la Puglia (4,8 strutture attive nel 2022 ogni 10mila residenti con meno di 18 anni) e la Sicilia (5,2). Poco sopra anche Campania (5,6) e Lazio (6). Un dato che è interessante sottolineare anche in relazione alla bassa quota di lettori in queste regioni, come visto nel paragrafo precedente.

Questo quadro offre alcune indicazioni di massima, ma che è necessario approfondire in chiave locale per comprendere la reale disponibilità territoriale delle biblioteche.

L’offerta di biblioteche per minore, comune per comune

Rispetto alle oltre ottomila strutture censite dalla rilevazione Istat, le due maggiori città italiane, Roma e Milano, sono prevedibilmente i comuni con più biblioteche attive in termini assoluti, con rispettivamente 264 e 106 strutture. Tuttavia, se si confronta la disponibilità di biblioteche con la domanda potenziale rappresentata dalla cittadinanza minorile, il quadro cambia radicalmente.

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FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: lunedì 11 Marzo 2024)

Come già emerso nel 2021, i 3 capoluoghi con più strutture per residente con meno di 18 anni sono Cagliari (20,8 biblioteche ogni 10mila abitanti minorenni), Ferrara (18,4) e Biella (18,1). Da notare che, con l’eccezione del capoluogo sardo, nel 2022 anche le altre città con l’offerta maggiore si trovavano nel centro-nord: Mantova, Aosta, Belluno, Udine, Firenze, Pavia e Venezia.

Quelle con l’offerta minore rispetto ai bambini e ragazzi residenti sono invece Reggio Calabria, Ragusa, Imperia, Lecco e Andria. In queste città il rapporto non raggiunge le 2 strutture ogni 10mila abitanti sotto i 18 anni.

Scarica, condividi e riutilizza i dati

I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati sulla presenza di biblioteche è il censimento sulle biblioteche pubbliche e private effettuato da Istat e relativo all’anno 2022. Successivamente sono stati messi in relazione con i dati sui minori residenti, sempre di fonte Istat.

Foto: Freepik zinkevychLicenza

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www.openpolis.it è stato pubblicato il 2025-03-18 08:43:00 da luca giunti


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