La Domenica delle Palme si avvicina e con essa arriva la tradizione di intrecciare le palme d’ulivo. Le palme vengono considerate simboli di vittoria, trionfo e pace nella tradizione cristiana. La loro benedizione durante la Domenica che precede la Pasqua è un atto di devozione e ricordo di quel momento nella vita di Gesù in cui entrò trionfante a Gerusalemme.
La liturgia di quest’oggi farà riflettere i fedeli sulla passione, infatti il Vangelo della Domenica narra gli ultimi istanti della vita del Cristo. Non è una festa “triste” per i cattolici, infatti il colore liturgico sarà il rosso, anziché il tipico viola quaresimale, come nelle principali feste liturgiche.
Una festa sentita anche a Crotone, tutt’oggi, in cui Piazza Duomo tra gli anni ’50 e ’60 era affollata di gente e, soprattutto, di venditori di palme e ramoscelli di ulivo. “C’era molto concorrenza, i più grandi facevano le palme intrecciate, mentre i bambini le vendevano”. Un po’ come oggi, dove non è difficile trovare i ragazzi scout che offrono, in cambio di un’offerta, le bustine delle palme con l’immaginetta dentro. Un servizio atto all’autofinanziamento di alcune attività che si svolgono, poi, nel corso dell’anno.
«Era un’iniziativa popolare portare le palme e i rami d’ulivo in Piazza, nasceva tutto spontaneamente – ci racconta Enzo Monte, narrando quanto avveniva nella Domenica delle Palme in una Piazza Duomo gremita di bambini – portavano tutto in Piazza Duomo perchè lì si svolgeva la festa. Nelle parrocchie forse c’era di meno, e mi ricordo coloro che mettevano il cioccolatino nelle palme intrecciate. Si iniziava di mattina, davanti al Duomo, e poi prima della messa il Vescovo di Crotone monsignor Pietro Raimondi usciva dalla porta della Basilica e benediceva le Palme. Insieme a lui l’indimenticato Don Ciccio Rocca. Essendoci il presule, la cerimonia era ovviamente più solenne. Anche se lui era una persona molto semplice, non esistevano formalità».
Un tempo in cui la festa era molto sentita, anche se oggi la tradizione è ben presente: «Adesso ogni parrocchia svolge la sua benedizione. All’epoca la città ovviamente era più piccola, e tutti convergevano in Piazza Duomo».
«I crotonesi ci tenevano a portare la Palma a casa, da apporre sull’uscio di casa, dietro la porta, oppure sopra un quadro della camera da letto». Per i bambini era una festa: «con le palme facevano dei panierini piccoli, o delle crocette». Poi le palme si portavano a casa, «perchè era importante per la famiglia. Oppure si distribuivano alle persone anziane che non potevano uscire di casa, perchè ogni famiglia doveva avere la sua palma esposta».
Domenica dunque sarà il trionfo dei ramoscelli di ulivo e della Palme, tra tradizione, ricordi, in attesa della domenica di Pasqua. Giorni in cui un po’ tutti noi ritorniamo bambini.
www.crotoneok.it è stato pubblicato il 2024-03-22 07:30:00 da Redazione
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