La giornalista del Tg1 Boccia sull’aborto: «Si scambia un delitto per un diritto»

La giornalista del Tg1 Boccia sull’aborto: «Si scambia un delitto per un diritto»




Durante la trasmissione «Che sarà» su Rai 3 condotta da Serena Bortone, durante un dibattito sul tema dell’aborto la giornalista vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia ha dichiarato: «Mi rendo conto che sto per dire parole molto forti, lungi da me giudicare storie e persone, semmai il principio. Stiamo scambiando un delitto per il diritto». «Abbiamo paura di dire che l’aborto è un delitto – ha proseguito – anche la politica ha paura di dirlo». Infine, la giornalista ha citato Maria Teresa di Calcutta: «Quando le hanno conferito il Nobel, alla domanda su quale fosse il pericolo più imminente non rispose la guerra ma l’aborto».

Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/la-giornalista-del-tg1-boccia-sull-aborto-si-scambia-un-delitto-per-un-diritto/f07aed2e-3e55-4907-a5df-a3ed3ddd7xlk

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24 Comments

  1. Tanta solidarietà per la giornalista, che sa quanto gli costerà aver fatto un'affermazione che nessun filosofo o scienziato finora ha mai potuto negare con argomenti incontrovertibili, cioè che essendo lo sviluppo dell'embrione/feto continuo ed essendo l'embrione/feto ascrivibile alla specie umana in senso individuale fin dal concepimento, l'uccisione dell'embrione/feto è omicidio nel senso di uccisione di essere umano (biologicamente e filosoficamente). Perfino Galimberti, ateissimo, lo sostiene, avallandone però la legittimità LEGALE con la teoria della doppia soggettività per cui la femmina gravida, essendo sia madre sia individuo, deve poter scegliere (secondo lui) fra queste due soggettività; il che va contro l'affermazione del diritto alla vita per ogni essere umano presente in numerosi documenti e dichiarazioni, ma ha una sua logica. Personalmente ritengo sarebbe ammissibile avallare legalmente l'aborto in determinati casi di eccezionale gravità (anche psicologica/soggettiva) da valutare volta per volta. Questo nulla ha a che fare, come da lei sottolineato, con la dignità o l'imputabilità morale della femmina che abortisce, sulla quale peraltro incidono circostanze e condizionamenti che possono influenzare pesantemente sia la sua comprensione del significato dell'atto sia la decisione. Complimenti ancora.
    PS: ho usato "femmina" perché "donna" ormai è un termine confusivo (ormai potrebbe rimanere in cinta anche un "uomo" nel senso di "femmina che si senta maschio"); e l'unico errore che trovo è la definizione di aborto come "delitto", perché "delitto" è un termine prettamente giuridico e non può essere applicato a un atto che non sia contrario a una norma

  2. @RosaSpina-hi3gk
    1) Io non ce l'ho con l'episiotomia applicata QUANDO SERVE, sono contraria all'episiotomia usata COME PRASSI ORDINARIA (gli studi e le statistiche dimostrano che quando una donna si sente protetta e al sicuro il dolore del parto è percepito come sopportabile, diminuiscono i tagli cesarei d'emergenza e le episiotomie pure, i tempi di dilatazione si accorciano e tutto va come deve andare, senza la necessità di tagliuzzare e ricucire i genitali di una donna. Per di più esistono degli esercizi e dei massaggi da fare prima e durante la gravidanza per rendere più elastica la pelle, se soltanto le donne venissero informate arriverebbero al momento del parto fisicamente preparate e le lacerazioni sarebbero meno probabili, con conseguente riduzione delle episiotomie).

    https://www.osservatoriodiritti.it/2019/12/09/violenza-ostetrica/

    Peraltro se l'OMS ci ha bacchettato forse un motivo ci sarà.

    2)Sostieni che il feto prova dolore, dove sono queste prove? Sarai d'accordo con me che la percezione che il feto ha del mondo cambia nel corso della gravidanza. Il sistema nervoso, in particolare nei primi tre mesi (tempi in cui in Italia è permesso l'aborto), ancora è in corso di formazione. Inoltre non esiste una risposta sicura, da quello che sappiamo nel corso del secondo trimestre il feto potrebbe iniziare a percepire il dolore, comunque parliamo di una questione ancora aperta:

    https://cordis.europa.eu/article/id/25521-report-suggests-foetuses-feel-no-pain/it#:~:text=Il%20dottor%20Derbyshire%20sostiene%20che,sviluppano%20entro%20la%20ventiseiesima%20settimana.

    https://www.painnursing.it/il-dolore-fetale/

    3)Anche se si dimostrasse che il feto prova dolore durante un aborto la mia posizione non cambierebbe. Obbligare una donna a portare avanti una gravidanza è una violenza, nessuno pensa alle conseguenze psicologiche? La salute mentale di una donna non conta nulla? (Peraltro se dobbiamo seguire il ragionamento del "povero feto" non dovrebbe nemmeno più esistere l'aborto terapeutico. Fammi capire: secondo il tuo ragionamento, se una donna abortisce al quinto mese perché è in pericolo di vita non fa niente se il feto prova dolore, se una donna invece al secondo mese di gravidanza decide di abortire perché non vuole diventare mamma la dobbiamo condannare perché sta provocando dolore al feto?). La salute mentale è importante tanto quanto la salute fisica, senza di essa i rapporti sociali, la realizzazione e la felicità personale di una donna o di un uomo sono compromesse. Vogliamo ancora continuare con questa favola che diventare genitore è il momento più felice della tua vita? Può esserlo come no. A chi dice "Allora dai in adozione il bambino" faccio due semplici riflessioni: 1) il mondo è già pieno di orfanotrofi e case famiglia pieni di bambini e adolescenti che nessuno vuole 2) la società cosa dovrà dire a questo bambino, "Tua mamma non ti voleva e ti ha abbandonato"? Non ci pensate alle conseguenze, secondo voi questa persona avrà una vita serena? Sarà prima un bambino e poi un adulto che si sentirà sempre inadeguato, molto probabilmente svilupperà dipendenze affettive, depressione o ancora aggressività. Si parla di bambini come si parla di caramelle senza mostrare tutto il quadro, difficile e complesso, non si parla mai del cosa c'è dopo i nove mesi dentro la pancia. L'aborto non è mai una scelta fatta alla leggera e ogni donna dovrebbe essere LIBERA DI SCEGLIERE.

    4)La vogliamo la parità di genere o no? Esistono donne che non riescono a riconoscersi nel ruolo di mamma, così come esistono uomini che non si riconoscono nel ruolo di padre. Ciò non è indice di immaturità o egoismo. La vera immaturità è non sapere cosa si vuole essere e non fermarsi a pensare, e uno degli atti più egoistici è pretendere dai propri ovuli o spermatozoi un "bambolotto" senza mai prendere in considerazione per un secondo l'adozione. Concludo con una riflessione: se ti dicessero "Ehi, tu! Non devi fare figli perché il mondo è sovrappopolato e mettendo al mondo una nuova esistenza ci sarà bisogno di uccidere migliaia di animali, alberi e piante in più; c'è già un ragazzo di 12 anni senza genitori e te lo devi prendere tu!" tutti griderebbero alla dittatura, ma se c'è una donna che, per motivi suoi personali o economici o di qualsiasi altro tipo, vuole abortire c'è la fila di moralisti a criticarla.

  3. Si parla solo e sempre di diritti e mai di doveri…… e poi qualcuno ha mai chiesto al BAMBINO/A se vuole il diritto di vivere? E se tutte le vostre madri, quando avevano in pancia VOI, avessero abortito? Che ne sarebbe stato di voi adesso? Coraggiosa e grande giornalista, basta con il "politicamente corretto" il termine giusto è INFANTICIDIO.

  4. Oh finalmente! non sarà un portavoce ufficiale ma certo la dr Boccia è molto vicina agli ambienti di destra e ci fa sapere senza giri di parole cosa pensa veramente della legge 194: per lei un aborto non è un diritto ma un delitto! Ovviamente per poterlo dire a piena ragione dovrà attendere che la legge venga smantellata se non abrogata. Per chiarezza d'intenti dirò cosa penso dell'aborto e della difficile scelta che spetta alle donne che decidono di accedervi: francamente penso di essere fortunato a nascere uomo perchè non saprò mai cosa significa dover scegliere di abortire; di spezzare una possibilità di vita che mi sta crescendo in grembo, di non vedere mai il suo sorriso, il suo pianto e l'amore che potrei donargli; ciononostante, se amo la libertà di poter scegliere ( non vorrei vivere in uno stato assurdo che mi obblighi per scelte non mie ad abortire), così devo essere onesto e concedere a chi non la pensa come me la possibilità di poter scegliere se essere madre o rinunciare!
    Faccio notare alla dr Boccia che inoltre molto spesso la scelta di abortire può essere presa (suppongo sempre con grande dolore….) per ragioni diverse, difficili da gestire: ci sono persone che gravano in pessime situazioni economiche, ci sono bambine (anche nelle scuole medie purtroppo) spesso non del tutto consapevoli, e come la mettiamo con chi è vittima di abusi e violenze (anche familiari!)? anche questi sono delitti? Sicuramente per la Boccia non esistono interrogativi ma solo esclamativi.
    Vorrei aggiungere un'ultima considerazione, forse la dottoressa è troppo giovane per ricordare cosa accadeva prima di quel famigerato giorno del 22 maggio 1978, le donne che andavano ad abortire ( qualche volta costrette dagli stessi mariti) si rivolgevano a centri illegali presso persone con nessuna specializzazione medica certificata ed in condizioni igienico-sanitarie pessime; però certamente la Boccia, stimata giornalista avrà assistito, in questi nostri difficili tempi, alle sempre crescenti violenze che genitori ( quasi sempre incensurati e che vicini e amici definiscono perbene) infliggono ai figli spesso abusati quando non massacrati o financo gettati nell'immondizia, lasciati morire da soli in casa per settimane, asfissiati dal caldo perchè dimenticati in auto in estate e quant'altro; lei oggi si preoccupa della sofferenza di un feto ( anche se sarebbe giusto spiegare che fino a circa 90 giorni l'embrione o feto non ha coscienza perchè, come spiegavano Rostand e Monod, non c'è attività del sistema nervoso in quella fase), ma quanta sofferenza provano quei bambini massacrati, abusati, che anche quando non uccisi, provano per tutta la vita traumi tremendi. Siamo sicuri dr Boccia che dando ragione a lei e impedendo alle donne l'accesso all'aborto, tutte queste orribili violenze non si moltiplicheranno a dismisura nel territorio nazionale? Se la sente di assumersi questa responsabilità morale di essere sempre ed in ogni circostanza una antiabortista convinta? Io non riesco ad avere la sua stessa cieca determinazione e convinzione!

  5. Salmo 126, 3-5
    Ecco, dono del Signore sono i figli,
    è sua grazia il frutto del grembo.
    Come frecce in mano a un eroe
    sono i figli della giovinezza.
    Beato l'uomo che ne ha piena la faretra:
    non resterà confuso quando verrà a trattare
    alla porta con i propri nemici.