I fuochi artificiali delle cittadine della Riviera Ligure hanno richiamato migliaia di persone, ma le conseguenze sugli animali, domestici e non, sono pesanti. La denuncia arriva dalla sezione savonese della Le.i.d.a.a. (la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente fondata dall’Onorevole Michela Vittoria Brambilla) tramite il suo presidente provinciale Riccardo Benetti che cita il caso di Sanremo.
La Le.i.d.a.a lo scorso giugno, aveva lanciato la campagna di sensibilizzazione contro i botti e i fuochi d’artificio, approdata nelle scorse settimane anche a Savona, con il sostegno di N.o.e.t.a.a., C.a.d.a.p.a. e Enpa.
La campagna era partita a Sanremo dove il comune ha approvato un nuovo regolamento sugli animali. Il regolamento comprende tra gli articoli quello che, nell’autorizzare spettacoli pirotecnici, prevede di tenere conto “degli effetti negativi che l’uso di petardi e artifizi pirotecnici possono provocare su animali domestici e selvatici”.
Ma, secondo il presidente Le.i.d.a.a. di Savona Benetti, questo non sarebbe successo e nella serate dei fuochi d’artificio a Sanremo molti cani sono scappati terrorizzati dai fuochi d’artificio, impegnando i proprietari e le Ambulanze Veterinarie della Provincia di Imperia nella ricerca che in alcuni casi sarebbe stata vana.
“Come presidente della Le.i.d.a.a Savona e provincia – dichiara Benetti – voglio denunciare questo fatto gravoso, dopo il nostro impegno nella campagna di sensibilizzazione partita da Sanremo. Dopo aver dato molta fiducia al sindaco di Sanremo per le sue parole e il suo impegno a prendere provvedimenti, non è successo niente di tutto ciò. Sono veramente deluso e amareggiato. Noi cerchiamo di combattere ogni negatività rivolta agli animali però le azioni devono partire principalmente dai comuni”.
“Sì possono fare i giochi pirotecnici senza il botto, come stanno facendo e come si sono adeguate tante città. Non possiamo ogni volta che ci sono manifestazioni di questo genere andare a rincorrere i cani che scappano dalle proprietà. E’ un grande costo è un impegno senza tenere conto che tanti di questi animali non si trovano più, perché purtroppo sono traumatizzati. Senza tenere conto della moria di stormi di uccellini”.
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