MILANO «Sbraccia voleva rivedere il contratto, stando a quello che mi hanno detto loro. Io non l’ho mai visto, non gli ho mai parlato insieme, non so se quello che mi ha riportato Carmine Gallo risulta a verbale (…) io non avevo ufficialità d’incarico, perché non avevo titolo ufficiale. L’ho accettato perché non potevo di no a Carmine Gallo…». E ancora: «Carmine mi aveva detto che poi alla fine quelli di Fenice ci avrebbero anche dato qualcosa, però non ci hanno dato… L’ho fatto a spese mie…». Si apre un nuovo capitolo nell’inchiesta della Procura di Milano – coordinata dal procuratore Francesco De Tommasi – sul caso della relativo alla «mediazione» tra due imprese, con il coinvolgimento di soggetti riconducibili alla ‘ndrangheta, scelti da Samuele Calamucci e Carmine Gallo,…
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