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16/10/2023
– “Un Piano poco coraggioso che non aiuta gli studenti e le immatricolazioni”. Parte da questa valutazione il commento del Vicepresidente del Consiglio regionale, Andrea Biancani (Pd), al Piano regionale per il diritto allo studio per il triennio 2023-2026. L’atto di programmazione, di cui è stato relatore per l’opposizione, è stato discusso e approvato in Aula a maggioranza con il voto contrario di Pd e M5s.
“L’inadeguatezza delle risorse è una delle principali ragioni del nostro voto contrario. Mentre gli studenti protestano con le tende in piazza, la Regione lascia migliaia di studenti senza borse di studio – argomenta Biancani -. A meno che non venga integrata la copertura con ulteriori fondi, oltre il 23% delle domande idonee resterà senza risposta, stiamo parlando di quasi un quarto dei candidati che hanno i requisiti per ottenere il sussidio. Al momento, infatti, per l’anno accademico 2023/2024 risultano 11mila domande di borse di studio, di cui circa 9000 idonee. Con gli attuali fondi quelle finanziabili sono solo 6900, 2100 restano fuori. Dal 2014 ad oggi non è mai successo, il tasso di copertura è sempre stato del 100%, il numero degli idonei combaciava con il numero dei beneficiari. Non offrire adeguato sostegno significa far perdere attrattività alle nostre Università, dove tra l’altro si è registrato un calo assoluto delle iscrizioni negli ultimi tre anni, passando da 49.328 a 46.339, nonostante il dato in crescita per il 2022 di Urbino (+ 173) e Ancona (+ 21).
Quest’anno i dati dimostrano la crescita degli studenti che hanno bisogno di una borsa di studio per poter studiare, sintomo che le famiglie si stanno impoverendo, ma la Regione sembra non accorgersene. Considerati il carovita, il caroaffitti, l’inflazione e la situazione economica generale, lo Stato quest’anno aveva concesso alle Regioni di alzare il tetto Isee (Indicatore soglia economica equivalente) fino a 26.306,25 euro annuo, ma la Giunta ha preferito concedere solo mille euro in più, passando da 23.000 a 24.335,11 euro. In pratica, a fronte di un incremento fissato dal Ministero a +8,1%, la Regione si è fermata a poco più della metà, +4,3%.
Rispetto all’inizio dell’anno accademico, siamo in ritardo sia nell’approvazione del Piano, solitamente discusso a giugno, sia nello stanziamento delle risorse per il diritto allo studio. Nel bilancio di previsione a dicembre non c’era ancora 1 euro, mentre nel 2022 erano stati stanziati 3 milioni di euro a inizio anno e ulteriori 1,5 milioni di euro in fase di assestamento. La proposta di legge sull’assestamento 2023-2025, attualmente in Commissione bilancio, prevede 5,1 milioni, ma, non saranno sufficienti a dare risposte a quegli oltre 2mila studenti che avrebbero diritto al sussidio”.
“Come relatore di opposizione ho proposto alcuni emendamenti, condivisi con la Consigliera Vitri e con tutto il Gruppo Pd. Purtroppo è stata bocciata la proposta di aiutare i pendolari che rinunciano al posto letto negli alloggi universitari, una opportunità importante che da mesi sollecitiamo con la collega Micaela Vitri, firmataria sull’argomento di un’interrogazione. L’Erdis, a cui sarebbe tornata la disponibilità dell’alloggio, avrebbe riconosciuto allo studente che non utilizzava il servizio abitativo una quota del costo dei trasferimenti di lunga percorrenza. In questo modo l’Ente avrebbe potuto destinare quel posto letto ad un altro studente beneficiario”.
“Peccato sia stato respinto anche l’emendamento per condividere con le organizzazioni sindacali le scelte sulle esternalizzazioni, così come è stata bocciata la clausola sulla qualità dei prodotti utilizzati nelle mense, nata nell’ottica di prediligere cibi sani e prodotti locali, anche con l’obiettivo di tutelare i nostri agricoltori e produttori. Mi fa piacere sia stata accolta la proposta di eliminare del tutto il materiale plastico nei servizi di ristorazione, un piccolo passo avanti nell’attuazione della legge del 2019, di cui ero primo firmatario, per la riduzione dei rifiuti in plastica”.
Dal punto di vista della gestione, Biancani sottolinea comunque le conseguenze positive della riforma del diritto allo studio che nel 2017 ha creato, in sostituzione dei quattro Ersu, l’Erdis, Ente regionale per il diritto allo studio. “Ciascun Ersu adottava procedure e offriva servizi con modalità differenti. La nuova legge ha permesso di garantire agli studenti il superamento delle difformità di trattamento nei diversi enti territoriali. Inoltre – aggiunge – il rispetto di procedure standard, la collaborazione tra i diversi presidi, l’utilizzo razionale delle risorse e la condivisione dei servizi amministrativi e tecnici hanno determinato una diminuzione dei costi gestionali. La riforma ha di fatto generato un sistema omogeneo, qualitativamente migliore e con più risorse dedicate agli studenti, grazie anche ai risparmi ottenuti”.
www.viverepesaro.it è stato pubblicato il 2023-10-16 09:39:26 da
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