La stella del jazz Anthony Strong a Senigallia, nel concerto tribut…

La stella del jazz Anthony Strong a Senigallia, nel concerto tribut…



La stella del jazz Anthony Strong a Senigallia, nel concerto tribut…

SENIGALLIA – Le canzoni, le atmosfere musicali e lo stile di Frank Sinatra saranno al centro di un concerto omaggio che si terrà il 19 gennaio, alle ore 17, al teatro ‘La Fenice’ di Senigallia. Una prima regionale proposta per ‘Senigallia Concerti’, la stagione concertistica organizzata dal Comune di Senigallia in collaborazione con l’associazione culturale ‘Lemuse’ e la direzione artistica di Federico Mondelci. Ad esibirsi sarà il pianista e cantante Anthony Strong. Dalla firma con la Naïve Records nel 2013, è stato considerato “un eccezionale talento emergente”, finendo in prima pagina su Le Figaro e i suoi concerti dal vivo sono trasmessi da canali tv di numerosi paesi europei. Formatosi in Inghilterra, dopo gli inizi nella ‘classica’ è passato al jazz, e la passione per Oscar Peterson e Bill Evans lo ha condotto a Frank Sinatra e Nat ‘King’ Cole. Dopo avere lavorato nel West End di Londra, con l’album “Stepping Out” ha raggiunto il primo posto nella classifica iTunes Jazz degli Stati Uniti, e l’emittente radio NPR lo ha inserito in uno special di un’ora da Hollywood. Si è esibito in quattro continenti, in prestigiosi contesti come il Centro Cultural de Belém di Lisbona, il Marina Bay Sands di Singapore e il Litchfield Festival negli Stati Uniti.

In quindici anni di attività, il repertorio che Anthony Strong ha portato in scena in centinaia di concerti e fissato nelle sue incisioni discografiche sembra seguire molteplici filoni, rappresentati efficacemente anche nel programma confezionato per Visioninmusica, insieme alla Colours Jazz Orchestra di Massimo Morganti, ovvero una delle più quotate big band italiane che mette insieme alcuni tra i i migliori musicisti marchigiani. Il primo filone rimanda alle atmosfere di Broadway e Hollywood, con brani nati per musical o film, che successivamente hanno superato i confini del teatro o dello schermo cinematografico, divenendo jazz standard a pieno titolo, con vita autonoma. Basti pensare a Too Darn Hot di Cole Porter, scritta per il musical Kiss me, Kate (1948), poi ripresa da Ella Fitzgerald (1956) e Mel Tormé (1960).

In molti casi, agli interpreti originali dei musical – Fred Astaire su tutti – hanno fatto seguito i più grandi jazzisti: di questi Strong raccoglie l’eredità, senza imitare o riprodurre, ma reinterpretando ogni brano con la sua brillante raffinatezza. Così appaiono gli storici pezzi di Irving Berlin (Cheek to Cheek), Jerome Kern (The Way You Look Tonight) e George Gershwin (They Can’t Take That Away From Me), che con Strong risuonano di rinnovata freschezza. E questo avviene anche per Sixteen Tons, canzone non tratta da musical, che però dalla sua prima incisione del 1946 vanta innumerevoli cover. Sulla scia di Frank Sinatra, Nat King Cole e Tony Bennett, Strong eccelle anche nel peculiare stile vocale dei cosiddetti “crooners”: artisti che adottano un modo di cantare profondo, intimo, ricco di nuances e con tratti quasi sussurrati. Tra il secondo dopoguerra e la fine degli anni ‘60 questo stile raggiunse la massima popolarità: qui riproposta con The Night We Called It a Day, Unforgettable e Steppin’ Out.

Il terzo filone affrontato da Strong va oltre le precedenti categorie e raggiunge senza remore l’R&B di Ray Charles (Hallelujah, I Love Her So) e Stevie Wonder (Higher Ground). Non mancano infine le composizioni originali, che segnano il suo percorso compositivo, accanto a quello di arrangiatore e performer: That Kinda Guy, tratta dal suo album d’esordio Guaranteed! (2009); When It Moves You, da On a Clear Day (2015); Gambling Man Blues, da Me and My Radio (2019).

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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-01-16 17:40:23 da


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