L’accesso alla tutela per i minori stranieri non accompagnati


Alla fine di ottobre, è stata registrata la presenza di circa 19mila i minori stranieri non accompagnati nel nostro paese. In calo evidente rispetto a quanto rilevato alla fine del 2023, in occasione della giornata internazionale dei migranti del 18 dicembre. L’anno scorso erano infatti quasi 24mila i Msna presenti in Italia.

Al netto delle cifre, parliamo di bambini e ragazzi che affrontano una condizione di enorme vulnerabilità, dal momento che tutte le difficoltà connesse all’arrivo in un paese straniero si sommano all’assenza di una figura genitoriale o comunque di riferimento.

Tale situazione rende difficile il processo di inclusione, a partire dalla tutela dei diritti e dell’accesso ai servizi loro spettanti. Per questo motivo la legge 47 del 2017 ha previsto la figura dei tutori volontari. Si tratta di persone nominate dal tribunale che possono ricoprire un ruolo decisivo nel percorso di integrazione dei minori. Come ricostruiremo in questo approfondimento, è la legge stessa a prevedere che siano adeguatamente formati per questo compito così delicato.

I minori stranieri non accompagnati nel 2024

Sono 19.215 i Msna presenti nel nostro paese, secondo quanto rilevato alla fine dello scorso ottobre. Dopo una crescita repentina cominciata dopo l’emergenza Covid, e incrementata dalle crisi internazionali, a partire da settembre 2024 il loro numero è sceso sotto quota 20mila persone.

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FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(ultimo aggiornamento: giovedì 31 Ottobre 2024)

Rispetto allo stesso periodo del 2023, si tratta di un calo del 19,3%: erano infatti poco meno di 24mila i Msna presenti a quella data. Le presenze restano invece ampiamente superiori a quelle registrate durante la fase pandemica: nell’autunno 2021 erano circa 10mila i minori stranieri non accompagnati in Italia.

Tra le nazionalità, la più frequente alla fine dell’ottobre scorso è quella egiziana, con quasi 3.849 Msna, pari al 20% del totale. Seguono i minori ucraini (3.631 bambini e ragazzi), quasi il 19% di quelli presenti in Italia. Al terzo posto i Msna provenienti dal Gambia (11,6%), seguono quelli con cittadinanza della Tunisia (10,3%).

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FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati ministero del lavoro e delle politiche sociali
(ultimo aggiornamento: giovedì 31 Ottobre 2024)

Bambini e giovani che, alla fine di ottobre, erano accolti soprattutto in Sicilia (quasi il 25% dei Msna presenti in Italia si trovava lì al 31 ottobre scorso). Il 13% circa è stato accolto in Lombardia. Seguono Campania (8,7%), Emilia-Romagna (8,1%), Lazio (6,1%) e Piemonte (4,7%).

Il ruolo del tutore volontario per l’integrazione dei Msna

Dal 2017, per garantire una maggiore tutela di bambini e ragazzi stranieri non accompagnati, la legge sui Msna prevede la figura del tutore volontario.

(…) è istituito un elenco dei tutori volontari, a cui possono essere iscritti privati cittadini, selezionati e adeguatamente formati (…) disponibili ad assumere la tutela di un minore straniero non accompagnato o di più minori, nel numero massimo di tre, salvo che sussistano specifiche e rilevanti ragioni. (…)

Queste persone, che devono essere adeguatamente formate e non necessariamente sono anche affidatari, svolgono una serie di funzioni direttamente connesse alla protezione e all’integrazione del minore.

I tutori volontari sono formati e selezionati per garantire il percorso di inclusione dei Msna.

Il loro ruolo consiste nell’assicurare che siano tutelati i diritti dei Msna, garantendone l’accesso senza alcuna discriminazione. Devono inoltre promuoverne il benessere psicofisico e seguirne i percorsi di educazione e integrazione, verificando che si tenga conto delle capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni del minore. La loro funzione è anche vigilare sulle condizioni di accoglienza, sicurezza e protezione, nonché amministrare l’eventuale patrimonio della persona di minore età (cfr. Agia).

Compiti molto delicati per cui è sempre la legge 47 ad aver previsto una necessaria formazione e anche un monitoraggio per verificare il funzionamento del sistema in capo all’autorità garante per l’infanzia.

(…) L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza monitora lo stato di attuazione delle disposizioni del presente articolo. A tal fine i garanti regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano collaborano costantemente con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza alla quale presentano, con cadenza bimestrale, una relazione sulle attività realizzate.

La formazione rivolta agli aspiranti tutori di Msna

Il rapporto relativo al 2022 sul sistema dei tutori volontari consente un bilancio anche sulla formazione loro rivolta a partire dall’istituzione della legge.

Dal 2017 al 31 dicembre 2022 sono stati selezionati 4.731 aspiranti tutori per partecipare ai corsi. Di questi, 4.336 hanno iniziato il corso, concludendolo in 3.930 casi. Alla fine di questo processo di formazione, circa tremila hanno espresso il consenso ad essere iscritti negli elenchi istituiti presso i tribunali per i minorenni.

3.195 i tutori volontari formati che hanno dato il consenso ad essere inseriti negli elenchi al 31 dicembre 2022.

In linea con l’aumento dei Msna registrato dopo la pandemia, dopo un calo rilevabile tra 2019 e 2020, il numero di tutori formati è aumentato nel corso del 2021 (493 cittadini, di cui 362 hanno dato consenso all’inserimento negli elenchi tenuti dai tribunali) e ancora nel 2022 (730, di cui 631 hanno espresso consenso).

I corsi svolti dal 2017 al 2022

La formazione dei tutori volontari tra il 2017 e il 2022 è stata effettuata attraverso 110 corsi, realizzati soprattutto in Liguria e Lazio (15 corsi ciascuna). Seguono la Toscana (11 corsi erogati), l’Emilia-Romagna (10) e infine Campania e Piemonte (9 ciascuno). Questo numero non necessariamente riflette la presenza di Msna sul territorio di riferimento, come nel caso della Sicilia.

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FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Agia
(pubblicati: martedì 7 Novembre 2023)

Normalmente sono i garanti regionali a organizzare i corsi. Tuttavia, 19 su 110 sono stati erogati dall’autorità garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza (Agia). La legge infatti attribuisce ad essa in via temporanea le funzioni di selezione e formazione degli aspiranti tutori volontari nelle regioni dove il garante non sia stato nominato.

Al netto di questa specifica, sul territorio nazionale si sono registrate negli anni alcune differenze nelle modalità con cui i corsi vengono erogati. In quasi la totalità dei casi (94% dei corsi) è stato previsto l’obbligo di frequenza e il rilascio di un attestato di partecipazione. Nell’82% dei casi è stata previsto un test finale per verificare quanto appreso durante la formazione.

A variare molto è stata invece la sede di svolgimento del corso. Dal 2017 circa un terzo dei corsi si è tenuto in aula (35%), il 29% in videoconferenza, il 24% in e-learning e il 12% in modalità mista.

20 ore la durata media di un corso rivolto agli aspiranti tutori di Msna.

Anche il numero di ore previste dalla formazione varia molto da corso a corso, stando una fascia compresa tra un minimo di 7 e un massimo di 32 ore, per una media 19,90 ore.

Si tratta di aspetti importanti, ma che non devono far dimenticare che la formazione di profili adeguati non sempre corrisponde a una nuova tutela per bambini e ragazzi non accompagnati. Come abbiamo avuto modo di raccontare in passato e come emerge dai rapporti di monitoraggio di Agia, in 3 casi su 4 la proposta di abbinamento del tribunale dei minori tra il Msna e il tutore volontario viene accettata da quest’ultimo.

I motivi principali che inducono i tutori volontari iscritti negli elenchi a rinunciare a un abbinamento proposto con un minore straniero non accompagnato sono riconducibili a problemi di lavoro, motivazioni personali o di salute e mancanza di risorse personali. Inoltre, tra le motivazioni non presenti in elenco ma identificate sotto la voce “Altro”, sono ricorrenti: l’eccessivo carico di tutele; il raggiungimento del numero massimo di tutele consentito; la preferenza per la cittadinanza del minore e l’allontanamento precoce del minore.

Un aspetto di cui tenere conto, insieme al processo di selezione e formazione, per migliorare le possibilità di accesso dei minori stranieri a questo importante istituto.

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I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell’articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l’obiettivo di creare un’unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. I dati utilizzati sui minori stranieri non accompagnati sono di fonte ministero del lavoro e delle politiche sociali e Agia.

Foto: EU Civil Protection and Humanitarian Aid (Flickr) – Licenza

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www.openpolis.it è stato pubblicato il 2024-12-10 09:00:05 da luca giunti


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