Per la prima volta domani l’ufficio tecnico comunale sarà chiamato a fornire spiegazioni sulla legittimità del megastore in fase di ultimazione all’angolo tra via del Lido e la statale Pontina, procedura che nel frattempo è finita, di nuovo, al centro di un’inchiesta della Procura. Si tratta del primo esame verità per il lavoro che ha destato più di qualche sospetto da parte degli inquirenti, tanto da essere sottoposto al vaglio del giudice del Tribunale di Latina per i provvedimenti del caso.
La realizzazione del complesso commerciale è viziata da un errore iniziale che aveva fatto scattare una prima inchiesta tre anni fa, archiviata proprio perché si trattava di un passaggio amministrativo che fino a quel momento non aveva alcun valore. Infatti sull’area, destinata alle attività turistico ricettive, insiste il vincolo di destinazione d’uso alberghiera fissato in fase di pianificazione del Piano particolareggiato quando il proprietario dell’hotel accanto intendeva ampliare la struttura. Per consentire la realizzazione delle strutture commerciali a chi ha acquistato la superficie un tempo destinata a verde, alla fine del 2018 la Giunta municipale aveva ratificato una delibera con cui eliminava quel vincolo, ritenendo che si trattasse di un obbligo legato a un mutuo in realtà già estinto. Variante poi confermata con un altro atto della Giunta nel 2021, quando erano state bocciate le osservazioni dei privati.
Secondo la Procura che aveva archiviato la prima inchiesta, quell’atto del 2018 non era sufficiente per cambiare la natura urbanistica dell’area, quindi non c’era rilevanza penale nella condotta di tecnici e politici. Peccato che nei due anni successivi, in virtù di quella variante, il Comune abbia poi rilasciato tre licenze edilizie per consentire la realizzazione di altrettante medie superfici di vendita. Altra manovra sospetta, questa, perché nel suo complesso l’intervento rappresenta una grande struttura di vendita, unita da servizi comuni.
Tra le altre irregolarità individuabili nell’iter che ha portato alla concessione dei permessi a costruire, questi sono quelli macroscopici, perché in entrambi i casi sarebbe servita una variante soggetta a valutazione sia del Consiglio comunale che dell’ufficio tecnico regionale, con tempi più lunghi e incombenze maggiori, soprattutto nel versamento degli oneri, sui quali avrebbero inciso anche gli standard, in assenza di spazio sufficiente per realizzare i parcheggi a servizio di una grande struttura di vendita. Di queste e altre anomalie, saranno chiamati domani a chiarire il dirigente del servizio pianificazione e progettazione urbanistica e l’avvocatura comunale in occasione della Commissione trasparenza convocata su questo tema su richiesta dei Consiglieri della maggioranza.
L’articolo Latina, Variante in Q3, primo esame verità in Commissione per il megastore
www.latinaoggi.eu è stato pubblicato il 2023-10-22 11:08:02 da
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