Lavoro propulsore e avanguardia del progresso

Lavoro propulsore e avanguardia del progresso



“Quando venne istituito il riconoscimento per i lavoratori che, nelle loro attività, sono stati esempio di capacità, di laboriosità, di moralità, l’Italia era da poco divenuta uno Stato unitario. Ed è stato anzitutto il lavoro a far maturare e crescere l’Italia in questo oltre secolo e mezzo. È stato motore di avanzamento sul piano sociale, civile, economico, culturale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di consegna delle stelle al merito del lavoro, per il centenario della istituzione della “Stella al Merito del Lavoro” rivolgendo “un benvenuto ai nuovi Maestri del Lavoro che hanno ricevuto oggi la Stella al merito e che, dopo una vita di dedizione e impegno, Proseguono a farsi testimoni di quell’etica civile che ha ispirato la loro vita professionale. Un intenso saluto, unito a un forte sentimento di vicinanza, alle famiglie dei lavoratori cui è stata consegnata la Stella alla memoria”. La cerimonia si svolge nella sala dei corazzieri al Quirinale.

“Quando si parla di lavoro, si parla di persone. Milioni di persone, che hanno contribuito con responsabilità e dedizione, spesso con sacrificio, al percorso di sviluppo compiuto dal Paese intero. Non salmerie al seguito di un’armata di protagonisti incaricati di successo per raggiungere la crescita. Il lavoro è stato propulsore e avanguardia del progresso. Lo è stato nell’emancipazione da condizioni individuali di subalternità, anche attraverso l’opera delle organizzazioni dei lavoratori.  Nell’espansione dei diritti e nell’affermazione del loro carattere universale. Nella costruzione di un modello sociale, e di welfare, capace di garantire più alti livelli di sostegno e assistenza a chi si trova nel bisogno. Nel potenziamento dell’istruzione, nel rafforzamento delle norme sulla sicurezza sociale e delle condizioni di lavoro”, ha aggiunto.

Sempre sul lavoro Mattarella ha sottolineato che “oggi registriamo una frammentazione del lavoro, pur in quadro in cui gli indicatori occupazionali mostrano segni complessivamente positivi. Da un lato l’occupazione stabile, il lavoro professionale qualificato, i settori di avanguardia, l’organizzazione aziendale attenta alla qualità. Dall’altro inoccupazione, bassi salari, precarietà, caporalato, ritardo nell’ingresso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, squilibri di salario a parità di lavoro. Nulla muta il carattere del lavoro, espressione della creatività umana e misura del contributo di ciascuno alla vita della comunità. L’accelerazione tecnologica porta con sé una ambivalenza sociale, la necessità di scelte e di responsabilità. Non si può sfuggire alla sfida, non si può certo perdere l’occasione di un balzo in avanti. Occorre però governare lo sviluppo con intelligenza e lucidità di visione per cogliere le opportunità di maggior benessere per la comunità e ridurre i rischi di fratture sociale“.

Il presidente della Repubblica ha fatto anche riferimento alle tante morti bianche che segnano il mondo del lavoro: “Di fronte alle morti sul lavoro o a causa del lavoro, le istituzioni della Repubblica, a ogni livello, sono chiamate al dovere di accrescere sempre più i livelli di sicurezza e di porre in essere tutte le azioni possibili al fine di ridurre i rischi e promuovere la cultura della prevenzione. La dignità del lavoro e la cura della vita devono prevalere su ogni altro interesse”. 

Durante il suo intervento Mattarella ha ricordato anche Giulia Cecchettin: “Il valore e il rispetto della vita vanno riaffermati con determinazione in ogni ambito, circostanza e dimensione, in questo momento in cui sono in corso i funerali di Giulia Cecchettin”. 


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www.rainews.it è stato pubblicato il 2023-12-05 12:35:00 da


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