Le bambine vanno amate, non stuprate

Le bambine vanno amate, non stuprate


“Fermiamo gli spacciatori, i camorristi e gli stupratori del parco verde”, “Le bambini vanno amate, non stuprate”, “Ricostruiamo il Parco Verde”, “Per fermare la violenza  servono pene severe”. Sono alcuni dei cartelli impugnati da quanti, con don Maurizio Patriciello in testa, hanno sfilato per le strade di Caivano, dopo la violenza sessuale subita da due cuginette di 10 e 12 anni in un edificio abbandonato nel Parco Verde della città dell’hinterland napoletano definita  “l’inferno in terra” dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca. La manifestazione, indetta dai comitati cittadini, è partita dalla parrocchia di San Paolo Apostolo e ha proseguito fino al luogo teatro degli abusi per i quali sono sospettati due ragazzi maggiorenni (secondo quanto si apprende di 19 e 18 anni, entrambi a piede libero). Coinvolto anche un gruppo di minorenni il cui numero non è noto anche se, secondo indiscrezioni non confermate, potrebbero essere numerosi. L’inchiesta della procura di Napoli procede parallelamente a quella della procura minorile.

Circa 200 persone hanno partecipato al corteo segnato dalla temporale. Pochi gli abitanti del quartiere Parco verde, numerosi i rappresentanti del mondo politico e delle associazioni di volontariato anti racket. Un’anziana 85enne residente a Roma è arrivata a Caivano per sostenere don Patriciello: “Ho letto di questa iniziativa e ho detto che non potevo mancare. Don Patriciello merita il sostegno di tutti e se c’è da fare qualcosa sarò sempre in prima linea”.

“La vostra presenza mi conforta e mi conferma che bisogna chiamare a raccolta i buoni” ha detto don Patriciello alle persone che si sono radunate in chiesa dopo il corteo.  “In questo quartiere non ho mai chiesto di venire e non ho mai chiesto di andare via perché mi sentirei un traditore”, ha aggiunto rimarcando che non lascerà mai da sole le persone.  “Oggi il presidente De Luca ha detto che qui lo Stato non c’è, ma questa è la diagnosi. Noi adesso ci aspettiamo la terapia”.

Il parroco ha commentato anche le parole di Rocco Siffredi. La pornostar ha definito i siti porno “una rovina”, luoghi virtuali da oscurare.  “Lo invito qui- ha detto don Patriciello-. Un conto è che questa cosa la dice un prete, un conto è che la dica una pornostar”. Quello di Siffredi è stato un appello sull’educazione sessuale e sul divieto di accesso libero alla pornografia.  “C’è una frase di uno dei ragazzi di Palermo- ha continuato il parroco –  che secondo me è emblematica: ”compà eravamo 100 cani su una gatta. Io queste cose le ho viste solo nei video porno”. Un ragazzo che a 10 anni vede un porno non avrà la capacità di gestire la sua sessualità prorompente, non è capace di avere un discernimento tra bene e male”.

Domani sarà a Caivano la premier Giorgia Meloni. “Io mi metterò a disposizione per farle visitare il parco se vuole, se vuole entrare nelle case, sono molto fiducioso” ha sottolineato don Patriciello. “Ha detto che verrà con proposte concrete, sembra una persona che quando dice le cose le fa. Per il resto siamo nella mani di Dio”. Meloni dovrebbe arrivare domani mattina alla parrocchia di San Paolo per poi tenere un vertice con le autorità locali, non è ancora chiaro se in una scuola di Caivano oppure in Prefettura a Napoli.

“Papa Francesco, i giornalisti mi chiedono di invitarti qui al Parco Verde. Non so se ce la farai, ma sarebbe davvero bello” è stato poi l’auspicio espresso da don Patriciello, camminando in testa al corteo.

Nei prossimi giorni è previsto anche il sopralluogo della presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo.

Che “Caivano sia l’inferno in terra, lo sapevamo da quando hanno scaraventato dall’ultimo piano la piccola Fortuna dopo averla violentata e dopo aver prodotto video pedopornografici. Ma anche allora, passata la prima ondata di emozioni, per questo non ho voluto neanche parlarne in questi giorni, sono scomparsi tutti” ha sottolineato De Luca che ha chiesto di “istituire uno stato d’assedio militare vero e proprio“.

“Personalmente sono stato in silenzio alcuni giorni per non unirmi al coro delle solidarietà penose che sono diventate per me insopportabili – ha continuato il governatore -. Avremo domani mattina un incontro con il commissario di governo del comune di Caivano, con i dirigenti scolastici per mettere a punto un ulteriore programma di intervento su Caivano. Noi come regione Campania che siamo un’istituzione che ha fatto da supplente ad altre istituzioni che non hanno fatto quello che è di loro competenza. Le due istituzioni competenti su Caivano sono il comune e il governo nazionale dal punto di vista della sicurezza”.

Per don Patriciello, invece, “servirà un esercito di insegnati elementari e di assistenti sociali”. Parco Verde è un quartiere nato dopo il terremoto dell’80, “porta con sé tutte le criticità di un quartiere nato come un fungo, dove sono state ammassate le famiglie più povere dei quartieri più poveri di Napoli. E’ normale che nasca un ghetto, che poi è stato lasciato a se stesso” ha continuato replicando a De Luca, per il quale la visita di Giorgia Meloni “è un impegno apprezzabile, purché ovviamente dietro ci sia la sostanza”. De Luca concorda con quanto affermato dal ministro dell’Interno, Piantedosi: “Ha ragione quando dice che c’è anche un problema culturale, non c’è dubbio. Che riguarda i modelli che abbiamo trasmesso ai giornali di Caivano e non solo, è stato devastante l’effetto diseducativo di alcune serie televisive che riguardavano la camorra, abbiamo un’intera generazione che si veste come quelli che hanno visto nei telefilm, che parla come quelli che parlano negli sceneggiati, che hanno gli stessi tatuaggi, lo stesso linguaggio gergale, è una cosa sconvolgente”.

L’inchiesta della procura di Napoli

Riguardo all’inchiesta della procura di Napoli Nord a carico dei due maggiorenni, fondamentali saranno per gli inquirenti le analisi dei contenuti dei cellulari sequestrati che dovrebbero prendere il via nei prossimi giorni.  Al 19enne – che non risulta legato ai contesti criminali della zona – verrebbe in particolare contestato un singolo episodio avvenuto dopo un contatto via social.

Per l’analisi dei cellulari è stato delegato l’ingegnere Giuseppe Testa che, tra l’altro, ha già ricoperto lo stesso compito in occasione dell’omicidio del piccolo Giuseppe, il bimbo di 7 anni picchiato a morte, anche con un bastone, il 27 gennaio 2019, a Cardito (Napoli). Domani si dovrebbe tenere invece il conferimento dell’incarico al consulente scelto dalla procura dei Minorenni di Napoli, che invece si dovrà occupare di passare al setaccio i cellulari sequestrati agli otto minorenni, di età compresa tra 14 e 17 anni.

Il primo settembre si terrà a Caivano il Comitato Ordine e Sicurezza.

“Qui la normalità è lo spaccio, i ragazzi crescono così”

Luigi Leonardi è un imprenditore sotto scorta dal 2016 perché ha denunciato il racket estorsioni. Spiega la realtà Caivano, un territorio lasciato in mano alla criminalità organizzata. “Parlare di legalità è alieno. Quando ragazzini di 10 anni vedono arrestare in piena notte i genitori che spacciano, puntano il dito contro i carabinieri. Il principio è che papà deve mettere il piatto a tavola”. 

L’articolo “Le bambine vanno amate, non stuprate”
www.rainews.it è stato pubblicato il 2023-08-30 05:58:00 da


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