SANTA FIORA. L’incantevole borgo addossato al monte Amiata ha offerto, in maniera egregia, un fine anno contrassegnato da serenità, moltissima gente e, soprattutto, una protagonista amica come la tradizionale fiaccolata di lunedì 30 dicembre.
Fiaccolata partita dalle carboniere, le pire che sono diventate un po’ il simbolo del paese.
La notte ha portato nelle piazze il fuoco delle carboniere, gigantesche cataste di legna costruite sapientemente dai volontari.
La pira di fronte al municipio è stata accesa con le lampade ad acetilene dei minatori. Dalle fiamme di questa carboniera si sono accese le torce portate in processione per accendere gli altri falò.
Il paese si è così animato con la musica dal vivo in ogni piazzetta e con l’apertura delle frasche, ovvero i punti ristoro gestiti dalle associazioni locali, in cui assaggiare varie specialità tipiche.
«La fiaccolata, festa del fuoco, simbolo del sole, della fertilità e della purificazione, affonda le sue radici nel Medioevo, – ha spiegato Serena Balducci assessore comunale alla Cultura e al Turismo – è una festa che si tramanda nei secoli: è stata celebrata senza interruzione fino alla fine degli anni cinquanta, quando si svolgeva la sera della vigilia di Natale, poi, dopo un’interruzione di più di un ventennio, la tradizione è stata recuperata a partire dal 1977 spostando la festa al 30 dicembre. Un’intuizione felice, che la rende oggi la principale celebrazione di fine anno dell’Amiata che richiama numerosi visitatori».
Fuochi artificiali e armonia
Quindi gli stretti vicoli si sono riempiti di sorrisi, dialetti e lingue venuti da lontano per assistere allo spettacolo, e al calore, delle fiamme, che si sono sollevate alte e a lungo illuminando le piazzette ricche di cibo, vino e allegria.
La festa è continuata il 31 dicembre in piazza Garibaldi con il concerto dal vivo dei “The Hills Guys”, una band senese composta da voce, sax, chitarra, basso e batteria, che ha fatto rivivere i mitici anni 50 e 60 con i classici del Rock and Roll. La notte ha vissuto anche con Coqò Djette, una dj selecter italiana che vanta partecipazioni a manifestazioni e festival internazionali. Dopo la mezzanotte sono arrivati i fuochi artificiali a illuminare la scena.
Due giorni intensi, dunque, per il borgo amiatino abbellito da un enorme albero di Natale, mille luci appese e tanta voglia di armonia con la quale scrivere il 2025.
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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2025-01-02 18:31:50 da Giancarlo Mallarini
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