Una battaglia culturale, ma anche e soprattutto politica. Evidentemente servono nuove norme – più incisive – per tutelare le donne e scongiurare altri femminicidi.
Questa sera 22 ottobre, per i morti cadute per mano di uomini violenti e aggressivi, San Severo è scesa in strada.
Alla fiaccolata, partita dal parcheggio di via Gaetano Salvemini, luogo in cui la 56enne Celeste Rita Palmieri è stata colpita a morte dal marito 59enne Mario Furio, morto suicida pochi minuti dopo all’interno di un’auto, hanno partecipato oltre mille persone.
In testa, insieme alla sindaca Lidya Colangelo, c’era la figlia più grande della vittima, che all’indomani dei funerali della madre – in cui ha perdonato il padre – ai microfoni dei giornalisti ha rilasciato la seguente dichiarazioni: “Lei lo sapeva che sarebbe successo, perché non le davano nessuna sicurezza quei dispositivo. Ai miei figli insegnerò a non accettare nemmeno uno schiaffo solo, nemmeno uno, perché si comincia così, si dà l’autorizzazione per uno schiaffo e poi diventano uno schiaffo più un pugno, poi si perdona perché chi lo fa è capace di perdonare. Il perdono va bene però l’accettazione di queste cose no”.
www.foggiatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-22 21:23:00 da
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