Le ‘donne della cucina’: “non addossateci la colpa della chiusura del Ci…

PISTOIA – Sulla pagine de Il Tirreno è apparsa ieri la notizia della chiusura del Circolo Arci di Candeglia, una struttura storica che stava per spengere la 100° candelina.

La causa del declino del Circolo viene legata al fatto che “le donne volontarie della cucina hanno deciso di smettere”, come riferisce nella sua intervista il presidente Vannacci. Un punto questo sul quale proprio le ‘volontarie della cucina’ ritengono “doveroso un approfondimento”, chiedendo ospitalità anche alle nostre pagine.

“Le volontarie della cucina, come vengono chiamate, hanno gestito tale servizio per anni – scrivono – con ottimi risultati aumentando notevolmente i frequentatori del circolo e contribuendo in maniera significativa alle entrate economiche.

L’età che avanza e i problemi di salute avrebbero reso necessario un ricambio o tutt’al più un incremento dei volontari, cosa che non è avvenuta. Negli anni ci sono stati tentativi da parte di giovani di partecipare attivamente alla vita del circolo con nuove iniziative, ma non gli è stato mai dato lo spazio necessario e il giusto incoraggiamento”.

“Nel gruppo – continua la lettera – sono quindi sorti dissidi e malumori che sono sfociati nelle dimissioni di 5 persone del gruppo, che il consiglio ha vissuto come una semplice presa d’atto invece di affrontare la situazione e prendere atto dell’eventuale problema economico che ne sarebbe scaturito.

È quindi fuorviante addossare la responsabilità dell’attuale disagio alle volontarie, e bisognerebbe invece riflettere su come è stata gestita tutta la situazione che era diventata già molto critica fin dai tempi del Covid. Grazie a loro se il circolo è riuscito a superare quel momento”.

Siamo dunque di fronte alla chiusura del circolo. Ma le motivazioni di una scelta comunque dolorosa hanno bisogno di una analisi più approfondita e non stanno soltanto nel momento di ‘crisi’ della gestione della cucina.

Le cinque volontarie concludono la loro nota sottolineando un’ultima osservazione: “l’atteggiamento di colpevolizzare le donne, tipico di una mentalità ancora resistente all’accettazione della parità”.

La lunga storia del Circolo Arci, e il radicamento profondo con la zona di Candeglia, avrà bisogno di sicuro di altri approfondimenti per verificare fino in fondo una strada per uscire dal pantano in cui la vicenda rischia di finire. (m.d.)