Le rompe il naso con la stampella, a processo per lesioni. La vitti…


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JESI – Una relazione burrascosa, durata quasi dieci anni nei quali il compagno l’avrebbe picchiata spesso anche davanti ai figli. La donna ha provato a lasciarlo ma poi ci ricascava e tornava da lui. Lo ha fatto anche quando una volta le avrebbe rotto il naso con una stampella con cui l’ha colpita in faccia. Botte e insulti continui a cui ha detto basta solo dopo la Pasqua del 2021. L’uomo, 49 anni, originario della Liguria ma residente a Jesi, l’aveva percossa davanti a tutta la sua famiglia durante una passeggiata fatta mentre si trovavano a Montemarciano. Nervoso dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo a tavola l’aveva presa a schiaffi. Tornati a casa a Jesi, dove vivevano, il litigio era proseguito tra le mura domestiche. Un carabiniere che passava sotto la loro abitazione aveva sentito le urla ed era intervenuto chiamando anche la pattuglia. La donna, 46 anni, jesina, era stata trovata con i lividi al viso. Due giorni dopo ha sporto denuncia in caserma raccontando quanto subiva da anni. Lui l’avrebbe presa spesso a schiaffi, poi spinte, insulti, sputandole anche addosso e minacciandola. La denuncia è stata integrata consegnando anche un audio registrato, relativo ad uno violento litigio con il compagno, e un video dove lei si riprendeva con i lividi al volto. 

Il 49enne è finito a processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, davanti al collegio penale presieduto dalla giudice Francesca Grassi. È difeso dall’avvocato Christian Palpacelli. Giovedì sono stati sentiti come testimoni dell’accusa, sostenuta dalla pm Valeria Cigliola, la madre e il cognato della 46enne. «Un giorno sono andata a trovare mia figlia al forno dove lavorava – ha raccontato la madre – aveva il viso tumefatto. Le ho chiesto cosa aveva fatto. Era stato il compagno, con una stampella. Mi disse che l’aveva aggredita in auto mentre dietro la bambina piccola dormiva. L’ho portata in pronto soccorso. Lui le ha rotto anche il naso. Lo denunciò poi ritirò la querela. Seguirono altre aggressioni. Mia figlia mi telefonava dopo che le prendeva. Lui una volta le ha portato via tutti i vestiti e anche il denaro». La madre ha assistito una volta, a Pianello Vallesina, ad una aggressione fisica contro la figlia. L’uomo avrebbe cercato di dare una manata anche a lei perché aveva preso le difese della 46enne. L’episodio di Pasqua è stato raccontato dal cognato. «Stavamo passeggiando a Montemarciano – ha detto – hanno iniziato a litigare, lui a tavola aveva bevuto un po’ troppo,  l’ha presa a schiaffi». Riportò una prognosi di 7 giorni. La vittima, che non si è costituita parte civile, doveva testimoniare anche lei in tribunale ma non si è presentata nonostante la convocazione. La giudice Grassi ha disposto l’accompagnamento coatto in tribunale per l’udienza del 28 novembre.


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-09-21 08:55:40 da

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