LECCE – Mancano una settimana all’esordio in Coppa Italia (lunedì 12 agosto alle 18:30, con il Mantova, in casa) e quindici giorni alla prima giornata di campionato (lunedì 19 agosto, 18:30, con l’Atalanta, al «Via del Mare»). Il trainer Luca Gotti ed il suo staff hanno lavorato parecchio ma, com’è comprensibile che sia in questo periodo, hanno ancora tanto da fare.
Dalle amichevoli sin qui disputate, l’impressione è che il Lecce 2024/2025 voglia giocarsela più o meno a viso aperto con tutti i rivali. Il proposito è lodevole, ma sarà fondamentale trovare grande equilibrio tra la fase di possesso e quella di non possesso. In prima battuta, andranno bandite le giocate «suicide» come quella azzardata da Pierret nei minuti iniziali del match di domenica con il Nizza, costata il primo gol dei francesi. Se proprio si deve correre un rischio, in ballo dev’esserci un potenziale vantaggio di rilievo, ma il mediano giallorosso non si trovava in una situazione simile.
Lo stesso Pierret, tra l’altro, ha perso un altro paio di palloni che avrebbero potuto causare guai seri. A questo si aggiunga che anche la seconda e la terza rete del Nizza sono nate da palle perse in porzioni del campo nelle quali per gli avversari è abbastanza semplice arrivare poi alla conclusione.
Da questo punto di vista bisognerà fare tesoro degli errori commessi ed evitare di ripeterli al cospetto di formazioni come l’Atalanta e l’Inter, le due compagini che il Lecce affronterà, a seguire, in avvio di campionato. La Dea e la Beneamata andrebbero a nozze e farebbero molto male.
Ci stanno, invece, altre sbavature, che vanno capite in un complesso che ha cambiato qualcosa in ogni reparto e che ha inserito elementi provenienti da altri contesti calcistici. L’intesa potrà essere perfezionata solo con il trascorrere del tempo, così come taluni meccanismi.
Nell’amichevole con il Nizza, il Lecce è piaciuto maggiormente nella ripresa. La catena di sinistra composta da Gallo e Dorgu (buona la sua prova) ha funzionato meglio di quella comprendente il danese e Morente. Berisha, Banda e Pierotti hanno dato brio alla manovra, mentre il trequartista Marchwinski ha dimostrato di sapersi fare trovare al posto giusto al momento propizio, dote che gli ha permesso di firmare una doppietta alla sua prima uscita con la casacca giallorossa. Inoltre, si è mosso bene tra le linee. La sensazione, ma il polacco ha disputato appena 45’, è che il ragazzo ci sappia fare. Starà a lui chiarire sino a che punto, considerate le difficoltà proposte dalla massima serie italiana a chi si presenta da esordiente.
Nel primo tempo, il Lecce ha patito le folate offensive dei francesi, che non sempre hanno trovato un filtro adeguato in mediata. I salentini si sono fatti apprezzare in talune combinazioni ad uno-due tocchi in uscita dalla propria trequarti campo, salvo mancare al momento della scelta finale.
La coppia dei centrali difensivi Baschirotto-Gaspar si è mossa con attenzione. L’angolano è stato letteralmente adottato dai tifosi che, al momento della sua sostituzione, sul finire della contesa, gli hanno riservato una ovazione. Il calciatore è sembrato sorpreso da tanto affetto ed ha ringraziato salutando con una mano e portando l’altra sul cuore. Considerato l’incitamento costante garantito dai 4.200 spettatori presenti sugli spalti, i neo acquisti avranno senz’altro intuito quanto calore avranno dalla propria parte nelle sfide ufficiali.
Gallo, schierato da esterno basso sinistro nella ripresa, ha fatto bene come nelle precedenti amichevoli ed ha avuto il merito di effettuare il traversone basso che ha permesso a Marchwinski di segnare il momentaneo 2-2. Ma si è fatto anche sorprendere in occasione del 2-0 realizzato dal Nizza.
Berisha ha dato l’impressione di avere compiuto un ulteriore salto in avanti sul piano della personalità, assumendosi la responsabilità di battere una punizione che ha impensierito parecchio il portiere del Nizza e sfoderando alcune giocate molto interessanti. Pierotti, impiegato nella ripresa al posto di Krtovic e poi dirottato sulla fascia nel finale, dopo l’ingresso di Burnete, ha evidenziato caparbietà e tanta voglia di fare, servendo a Marchwinski l’assist del primo gol.
Oudin non ha convinto nel ruolo di esterno destro. Ramadani, mandato in campo nei secondi 45’, sembra in ritardo di condizione ed ha commesso qualche errore di troppo.
www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-08-06 14:15:54 da
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