LECCE – Il Lecce arriva al giro di boa del campionato atteso dallo scontro diretto contro il Genoa. I giallorossi hanno intenzione di mettersi alle spalle la bruciante sconfitta rimediata nell’ultima uscita contro il Como e vogliono iniziare in bellezza il 2025, conquistando punti preziosi in chiave salvezza davanti al pubblico del «Via del Mare». Lecce e Genoa sono separati da appena tre punti in classifica, con il grifone a quota 19 e i salentini all’inseguimento a 16. La zona calda, quella che significherebbe retrocessione, poco più dietro. Così, ci sono tutti gli ingredienti per assistere a una sfida non decisiva ma certamente fondamentale per il futuro del campionato. Marco Giampaolo chiede ai suoi di ripartire dalla prestazione, l’unica via per centrare il risultato: «L’atteggiamento deve essere sempre positivo e non va mai messo in discussione. Alle volte fai bene e riesci a vincere, in altre occasioni commetti degli errori e perdi, ma l’atteggiamento non deve mai mancare. Questa squadra però è sempre stata propositiva, mai apatica. Dobbiamo farci trovare pronti, ci aspetta una partita molto importante».
Il Genoa, infatti, con l’arrivo di Patrick Vieira in panchina è riuscito a cambiare marcia: «Affrontiamo un avversario ostico, che ultimamente in trasferta ha trovato dei bei risultati. Sarà una sfida impegnativa, vengono da un momento positivo. Ho affrontato il Genoa tante volte nei derby da allenatore della Sampdoria, sono state partite bellissime ma questo fa parte del passato. Per noi non esistono mezze misure, ogni turno di campionato ci aspetta o uno scontro diretto o una partita contro una prima della classe». La notizia che ha tenuto banco in casa Lecce nelle ultime ore è quella dell’acquisto di Jesper Karlsson, esterno offensivo che arriva in prestito secco dal Bologna. Lo svedese è subito rientrato nella lista dei convocati e scalpita per esordire già contro il Genoa. «Lo conosco perché ho visto qualche sua partita – spiega Giampaolo – è un calciatore che ha bisogno di riacquistare entusiasmo per rientrare in quel novero di calciatori che possono trovare maggiore spazio. A Bologna c’erano sette esterni per due posti, si è ritrovato a giocare poco. È già a disposizione, ha svolto l’allenamento di rifinitura, ma dobbiamo dargli il giusto tempo. Nel ruolo in cui gioca non abbiamo un’emergenza imminente».
Con il rientro di Guilbert dalla squalifica è rientrato anche l’allarme in difesa, pertanto il tecnico potrà avere maggiore possibilità di scelta senza la necessità di operare eccessivi adattamenti. Il rientro a pieno regime dei due terzini titolari, ovvero lo stesso Guilbert oltre a Gallo, porterà Dorgu a rialzarsi sulla linea degli attaccanti. «Con Guilbert abbiamo recuperato un calciatore che può giocare nel suo ruolo naturale – appunta il tecnico – le difficoltà non stanno nel sostituire un calciatore con un altro che gioca nel suo stesso ruolo, ma nell’adattare i calciatori in altri ruoli. Guilbert tornerà a fare il terzino, così Dorgu potrà tornare a fare quello che gli riesce meglio. Per me farlo giocare terzino destro è stato un sacrificio, è una scelta inguardabile, che non avrei mai fatto se non fossi stato costretto. Gallo è rientrato già domenica scorsa ma è stato un rientro sul filo, lo abbiamo rischiato. È un ragazzo che ha tenuta atletica e sprint, dal punto di vista fisico è un calciatore eccellente. La speranza è che pian piano possa rimettersi apposto». In mezzo al campo si candida per una maglia da titolare Pierret, già schierato in cabina di regia dal primo minuto nell’ultima uscita contro il Como: «Quando sono arrivato qui non era disponibile, è tornato a disposizione soltanto negli ultimi 15 giorni. Eravamo un po’ in emergenza in difesa, così in allenamento l’ho provato nel ruolo di difensore centrale. Nel momento in cui è rientrato Bonifazi lui è tornato a lavorare in mezzo al campo, una posizione nella quale con me ha svolto pochi allenamenti. A Como non l’ho sostituito per delle colpe particolari, era una scelta dettata dalla sua condizione fisica». Il focus di Giampaolo, infine, si sposta sui numeri del Lecce nelle due fasi. In particolare, sotto la lente d’ingrandimento ci sono le statistiche relative alla fase realizzativa, che vedono la squadra giallorossa ancora con il triste primato di peggiore attacco del campionato. Soltanto 11 gol segnati in 18 partite rappresentano l’esigenza inderogabile di invertire il trend e aumentare lo score realizzativo, facendo attenzione a non perdere l’equilibrio con la fase difensiva. «Noi lavoriamo per fare un gol e per non subirne nessuno – dice il tecnico – posso dire che da quando sono arrivato qui l’80% del lavoro quotidiano è stato svolto per migliorare la qualità della fase offensiva».
www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2025-01-05 14:00:41 da
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