LECCE – Luci e ombre, negli ospedali salentini, ma per il sistema cardiovascolare ci sono buone notizie: le performance sono al top al «Vito Fazzi», alla «Città di Lecce» e al «Panico» di Tricase. In più occorre considerare che gli ospedali di Gallipoli, Casarano, Copertino, riescono ad avere un giudizio medio nonostante non siano dotati di Emodinamica.
Quasi ogni struttura ospedaliera vanta diverse buone performance, ma il quadro generale è fatto di molte ombre. E le criticità non risparmiano nessuna struttura: dall’hub di II livello (Vito Fazzi di Lecce), a quelli di primo (Gallipoli e Scorrano a gestione diretta Asl e Tricase) a quelli di base (Galatina, Casarano e Copertino). A questo mix di successi e criticità concorrono cause strutturali irrisolte da anni frutto, in primo luogo, del piano di rientro che penalizza la Regione Puglia. Ospedali gravati da ricoveri inappropriati per mancanza di strutture alternative, medicina del territorio che non copre le richieste di assistenza e cura, carenza di specialisti e in generale di personale sanitario.
Dal punto di vista delle strutture il Pnrr imprimerà la svolta con le Case e gli ospedali di comunità, ma rimane il nodo del personale per carenza di specialisti e ridotta capacità assunzionale. In questo contesto non ci si può aspettare la bacchetta magica e lo mostra con chiarezza il Programma Nazionale Esiti di Agenas 2024, relativo ai dati 2022-2023.
I giudizi vanno dal Molto Alto, all’Alto, al Medio, al Basso fino al Molto Basso.
Per quanto riguarda il sistema cardiovascolare, il Pne anni considera quattro indicatori: mortalità a 30 giorni dopo by-pass aorto coronarico; mortalità per valvuloplastica e/o sostituzione valvolare a 30 giorni; proporzione dei pazienti con sindrome coronarica acuta trattati con angioplastica entro 90 minuti; mortalità per sindrome coronarica acuta 30 giorni. Questi indicatori sono utilizzati per valutare la performance degli ospedali pubblici e privati dotati di cardiochirurgia ed emodinamica che per Asl Lecce sono: Vito Fazzi, Tricase e Città di Lecce. A fronte di una media nazionale di mortalità a 30 giorni per by-pass aorto coronarico pari all’1,8 %, Città di lecce fa registrare una mortalità pari allo 0,58 %; pollice alto anche per il Fazzi con una mortalità registrata al di sotto della media nazionale. Per la mortalità a 30 giorni a seguito di valvuloplastica e/o sostituzione valvolare, a fronte di una media nazionale di mortalità del 2,21 %, Città di Lecce risulta essere la prima cardiochirurgia in Puglia con una mortalità pari allo 0,85 % e la quarta in Italia, ma è anche prima in Puglia e fra i primi 5 centri italiani a registrare una mortalità sia per by-pass aorto coronarici che per le valvuloplastiche inferiore all’1 %.
Giudizio ottimo anche per il Fazzi con una mortalità a 30 giorni dopo un by-pass aorto coronarico pari allo 0,63 % contro l’1,8 nazionale. E sotto la media nazionale anche Tricase per la mortalità a seguito di infarto acuto del miocardio (6,29 % contro7,13 nazionale).
Guadagnano un giudizio Molto Alto: Casa di cura Città di Lecce per sistema osteomuscolare e cardiocircolatorio; Petrucciani per la Chirurgia; Ospedale di Galatina per Nefrologia e Chirurgia; Fazzi per bassa mortalità a 30 giorni da infarto acuto del miocardio e scompenso cardiaco; Tricase per la rapidità con cui sono effettuate le angioplastiche e la riparazione dell’aneurisma dell’aorta addominale.
www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-11-14 13:27:08 da
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