LECCE – Si presenta in sala stampa con il viso buio, Ylber Ramadani. L’esito negativo della partita con il Como ha lasciato il segno su di lui e suoi compagni, come sul pubblico presente sugli spalti.
La prima domanda è sui fischi e sulla contestazione riservata alla squadra dai tifosi. «Non è facile mettere la faccia dopo questa sconfitta – sottolinea il mediano albanese -. Ma è giusto farlo. Capiamo lo stato d’animo dei supporter. La loro delusione è la nostra delusione. Lavoriamo tutta la settimana ed andiamo in campo con la ferma volontà di fare bene, di vincere. Per noi stessi, per chi ci segue con passione, per le nostre famiglie, per il club. Perdere fa male. Siamo addolorati per questo risultato e per questo periodo negativo».
Prova ad azzardare un perché al ciclo nero attraversato dal Lecce: «Siamo frenati dal fatto di non riuscire ad andare in rete. Sono i gol a portare i punti».
Cerca quindi di guardare avanti, di fare capire che bisogna crederci, che la permanenza sia ancora possibile: «Ora abbiamo i match contro Atalanta e Napoli. Sappiamo che sono difficilissimi, ma nel calcio non ci sono risultati impossibili».
Il tecnico Marco Giampaolo si è assunto le responsabilità della sconfitta: «Non è così. Se le cose non vanno bene, siamo tutti responsabili. Ciascuno di noi. Non solo l’allenatore che opera le scelte».
Il centrocampista albanese tenta di tirarsi su facendo riferimento alla passata stagione: «Nel campionato scorso abbiamo vissuto una fase nera, culminata con lo stop interno subito con il Verona (dopo il quale è stato esonerato D’Aversa, ndc). Eppure siamo riusciti a riprenderci nella sfida seguente (espugnando l’Arechi di Salerno, ndc) ed a centrare la salvezza. La sconfitta che abbiamo subito con il Como deve servirci da scossa. Dobbiamo reagire e farlo sin dalla prossima trasferta di Bergamo. Mancano cinque giornate alla conclusione tutto il gruppo deve dare qualcosa di più, a partire da me».
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