Lega per Salvini Premier (LSP)


La Lega per Salvini Premier (LSP) è un partito politico italiano di destra ed estrema destra, fondato il 14 dicembre 2017. Evoluzione della Lega Nord, ha mantenuto le posizioni populiste e euroscettiche, abbandonando però il secessionismo. È un partito federale che promuove la trasformazione dell’Italia in uno Stato federale e sostiene la libertà e la sovranità dei popoli a livello europeo.

Fino al 2019, la LSP si concentrava su iscritti del centro e sud Italia, mentre la Lega Nord si rivolgeva al nord. Il congresso federale del 2019 ha segnato un passaggio di consegne tra i due partiti, con la LSP che ha accettato militanti anche dal nord.

La LSP è fortemente legata alla figura di Matteo Salvini, leader e segretario del partito. Dopo la sua elezione nel 2013, Salvini ha riorientato la Lega verso un’alleanza con destre nazionaliste europee, come il Front National di Marine Le Pen. Nel 2014 ha fondato “Noi con Salvini” per strutturare la Lega nel centro e sud Italia.

La svolta nazionale è avvenuta nel 2017, quando Salvini ha promosso lo slogan “Prima gli Italiani!”, abbandonando il focus esclusivo sul nord. Questo cambiamento ha portato a una maggiore espansione del partito e alla fondazione della LSP, il cui simbolo è ispirato alla campagna di Donald Trump nel 2016.

Una settimana dopo la fondazione della Lega per Salvini Premier, Matteo Salvini presenta al congresso federale il nuovo simbolo del partito, rimuovendo la parola “Nord” e mantenendo solo “Lega”, accompagnata dall’immagine di Alberto da Giussano e dallo slogan “Salvini Premier”. In questa occasione, Salvini espone anche il programma di governo per le politiche del 2018, puntando a ottenere il 20% dei voti a livello nazionale e dichiarando l’abolizione della Legge Fornero come un punto non negoziabile per alleanze future.

Alle elezioni politiche del 2018, la Lega raggiunge un risultato storico del 17,35% alla Camera e del 17,65% al Senato, diventando il primo partito della coalizione di centrodestra e la terza forza politica del paese. In parallelo, si tengono le elezioni regionali in Lombardia e Lazio, dove il centrodestra si conferma in Lombardia con Attilio Fontana e la Lega ottiene quasi il 10% in Lazio.

Le elezioni regionali in Molise e Friuli-Venezia Giulia seguono le politiche e sono molto attese. In Molise, il centrodestra vince con Donato Toma e la Lega diventa la seconda forza della coalizione. In Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga della Lega ottiene un trionfo con il 57% dei voti, confermando la Lega come primo partito in regione. Le elezioni regionali in Valle d’Aosta vedono la Lega arrivare al secondo posto, guadagnando 7 consiglieri.

Dopo una lunga trattativa, il 1º giugno 2018 nasce il governo presieduto da Giuseppe Conte, frutto di un accordo tra la Lega e il Movimento 5 Stelle. Salvini assume il ruolo di vicepresidente e ministro dell’Interno, con la Lega rappresentata da 6 ministri nell’esecutivo.

Nel 2019, la Lega ottiene successi alle elezioni regionali in Abruzzo e Sardegna, diventando il primo partito in Abruzzo e ottenendo una buona performance anche in Sardegna. Alle elezioni europee del 2019, la Lega ottiene il 34,26% dei voti, diventando il partito più votato nella storia delle elezioni nazionali, eleggendo 28 eurodeputati.

Tuttavia, il 8 agosto 2019, la Lega esce dalla maggioranza e chiede nuove elezioni, presentando una mozione di sfiducia. Il 20 agosto, dopo un lungo scontro, Salvini ritira la mozione, ma Conte rassegna le dimissioni. Salvini tenta di formare un nuovo governo con il M5S, ma senza successo.

Il 5 settembre 2019, l’esperienza di governo termina, e la Lega torna all’opposizione con il governo Conte II, sostenuto da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali.

L’analisi delle elezioni regionali del 2020 e del periodo successivo per la Lega e il suo ruolo nel governo italiano offre uno spaccato interessante sulla dinamica politica italiana. Ecco un riassunto delle informazioni chiave:

Elezioni Regionali 2020

  1. Gennaio 2020:
    • Calabria: La Lega partecipa alla coalizione a sostegno di Jole Santelli, vincendo con il 55,29% dei voti. La Lega ottiene il 12,25%.
    • Emilia-Romagna: La Lega candida Lucia Borgonzoni, che si scontra con il governatore uscente Stefano Bonaccini. Borgonzoni ottiene il 43,63% dei voti, mentre la Lega raggiunge il 31,95%.
  2. Settembre 2020:
    • La Lega si presenta in alleanza con il centrodestra in sei regioni: Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto, ad eccezione della Valle d’Aosta.
    • Veneto: Luca Zaia vince con il 76,79%.
    • Toscana: Susanna Ceccardi ottiene il 40,45% dei voti, ma è sconfitta da Eugenio Giani.
    • La Lega ottiene i seguenti risultati:
      • Campania: 5,65%
      • Liguria: 17,14%
      • Marche: 22,38%
      • Puglia: 9,57%
      • Toscana: 21,78%
      • Veneto: 16,92% (con la lista Zaia al 44,57%)
      • Valle d’Aosta: 23,90%

Appoggio al Governo Draghi

  • Gennaio 2021: Matteo Renzi ritira i ministri di Italia Viva, causando la crisi del governo Conte II.
  • Febbraio 2021: La Lega entra nel governo di unità nazionale di Mario Draghi, votando la fiducia al Senato e alla Camera.
  • Rappresentanti della Lega nel governo:
    • Giancarlo Giorgetti: Sviluppo Economico
    • Massimo Garavaglia: Turismo
    • Erika Stefani: Disabilità

Elezioni Regionali e Amministrative 2021

  • Nelle elezioni regionali calabresi, la Lega sostiene Roberto Occhiuto.
  • Nelle elezioni amministrative, sostiene candidati in diverse città:
    • Roma: Enrico Michetti
    • Milano: Luca Bernardo
    • Bologna: Fabio Battistini
    • Torino: Paolo Damilano
    • Trieste: Roberto Dipiazza
  • A Napoli, la Lega non riesce a sostenere Catello Maresca a causa di un’esclusione.

Elezioni Amministrative 2022 e Politiche 2022

  • Dopo le dimissioni del governo Draghi, la Lega si ricompone in coalizione con i partiti di centrodestra.
  • Elezioni politiche 2022: La coalizione ottiene il 44% dei voti. La Lega è il secondo partito della coalizione con l’8,79% alla Camera e l’8,84% al Senato, registrando un significativo calo rispetto alle precedenti elezioni.
  • Matteo Salvini sostiene il nuovo governo e assume il ruolo di Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, mentre Antonio Tajani diventa Vicepresidente del Consiglio.

Questi eventi segnano un periodo di transizione per la Lega, da un’importante forza regionale a un attore chiave nella politica nazionale, con sfide e opportunità che influenzano la sua posizione e strategia futura.

Elezioni Europee 2024

Alle elezioni europee del 2024, la Lega ha ottenuto l’8,97% dei voti, collocandosi leggermente sotto Forza Italia, che ha raggiunto il 9,59%. Questo risultato ha portato la Lega a essere il terzo partito nella coalizione di governo e il quinto a livello nazionale. Un mese dopo le elezioni, il partito ha deciso di lasciare il gruppo politico Identità e Democrazia per unirsi al nuovo gruppo Patrioti per l’Europa, dove il generale Vannacci è stato eletto vice-presidente.

Espulsioni e Nuove Nomine

Il 25 giugno 2024, l’ex deputato Paolo Grimoldi e il consigliere regionale del Veneto Gabriele Michieletto sono stati espulsi dal partito per decisione unanime del Consiglio federale, presieduto da Matteo Salvini, “per rispetto dei militanti”. Il 12 settembre 2024, Matteo Salvini ha nominato Alberto Stefani e Claudio Durigon nuovi vicesegretari della Lega, sostituendo Lorenzo Fontana e Giancarlo Giorgetti.

Ideologia e Posizioni

La Lega, sotto la guida di Salvini, è un partito sovranista, critico nei confronti dell’Unione Europea, della moneta unica e dell’immigrazione. A livello nazionale, collabora con Fratelli d’Italia e, in ambito europeo, è attiva nel gruppo politico Identità e Democrazia, con leader come Marine Le Pen e Viktor Orbán come principali interlocutori.

Nazionalismo e Immigrazione

Dal Congresso della Lega Nord del 21 maggio 2017, Salvini ha adottato lo slogan “Prima gli Italiani!”, riprendendo in parte il motto di Donald Trump. Questo slogan è diventato centrale nelle campagne elettorali, delineando la posizione della Lega in materia di immigrazione e il suo orientamento populista di destra.

La Lega sostiene una linea dura contro l’immigrazione clandestina, criticando le ONG che trasportano migranti e proponendo il rimpatrio degli immigrati irregolari. Ha inoltre introdotto i Decreti Sicurezza per regolamentare l’immigrazione.

Indipendentismo, Autonomismo e Federalismo

Sotto la guida di Salvini, la Lega ha accantonato le sue aspirazioni indipendentiste, trasformandosi in un partito nazionalista. Tuttavia, ha mantenuto una certa affinità ideologica con l’indipendentismo catalano, sostenendo la causa in occasione del referendum del 2017 e manifestando solidarietà ai detenuti politici catalani.

Salvini ha comunque criticato il referendum catalano come “forzatura” e ha espresso preoccupazioni in merito all’arresto di Carles Puigdemont. Nel 2021, la Lega ha accolto positivamente la liberazione di Puigdemont, oppondosi alla sua estradizione, auspicando che l’Italia non si rendesse protagonista di “giustizia o vendette” su richiesta di altri paesi per reati politici.

Il risultato elettorale della Lega alle europee del 2024 riflette una fase di transizione e di consolidamento del partito sotto la leadership di Matteo Salvini, che continua a navigare le sfide interne ed esterne in un contesto politico europeo in evoluzione.

L’analisi delle elezioni europee del 2024 e del contesto politico della Lega, guidata da Matteo Salvini, offre spunti interessanti sulla sua evoluzione e le sue posizioni ideologiche.

Risultati Elettorali e Nuove Direzioni

Nelle elezioni europee del 2024, la Lega ha ottenuto l’8,97% dei voti, posizionandosi come il terzo partito nella coalizione di governo e il quinto nel paese. Questo risultato, pur essendo al di sotto di Forza Italia (9,59%), ha portato il partito a lasciare il gruppo Identità e Democrazia per unirsi al nuovo gruppo Patrioti per l’Europa, con il generale Vannacci come vice-presidente.

Espulsioni e Riorganizzazioni Interne

Nel giugno 2024, la Lega ha espulso alcuni membri, tra cui l’ex deputato Paolo Grimoldi e il consigliere regionale Gabriele Michieletto, in una decisione volta a mantenere l’unità del partito. La riorganizzazione ha continuato con la nomina di Alberto Stefani e Claudio Durigon come nuovi vicesegretari.

Ideologia e Posizioni

La Lega di Salvini ha abbracciato posizioni sovraniste, critiche nei confronti dell’Unione Europea e dell’immigrazione. Con il motto “Prima gli Italiani!”, il partito ha delineato una chiara linea dura sull’immigrazione clandestina e ha adottato un approccio populista di destra.

Autonomia e Federalismo

Negli ultimi anni, la Lega ha spostato il focus dalle aspirazioni indipendentiste verso un’idea di autonomia differenziata, cercando di ottenere maggiori poteri regionali. Questa transizione è stata evidente con i referendum del 2017 in Lombardia e Veneto, che hanno sostenuto questa causa. La Lega ha incluso nel suo programma elettorale del 2022 l’intento di modificare l’Italia in uno stato federale e presidenziale.

Politica Economica e Sociale

La Lega ha una posizione contraria all’euro, ma ha moderato le sue critiche nel tempo. Propone una riduzione della pressione fiscale e la flat tax al 15%, ma è critica nei confronti del reddito di cittadinanza e di altre politiche sociali. Sul fronte dei diritti civili, la Lega è contraria a unioni civili, matrimonio omosessuale, legalizzazione delle droghe leggere e eutanasia.

Comunicazione Politica

La comunicazione della Lega, specialmente dal 2014, è stata gestita da una società esterna con un software noto come “la Bestia”, che analizza il sentiment online e crea contenuti virali per incrementare il consenso elettorale. Questo approccio ha rivoluzionato la strategia comunicativa del partito, sfruttando i social media per massimizzare l’impatto dei messaggi politici.

In sintesi, la Lega ha intrapreso un percorso di trasformazione significativa sotto la guida di Salvini, consolidando il suo ruolo nel panorama politico italiano e europeo attraverso una comunicazione strategica e posizioni chiare su temi chiave come l’immigrazione e l’autonomia.

La comunicazione politica della Lega e l’analisi della figura di Matteo Salvini, condotte da studiosi come quelli del Dipartimento di scienze politiche dell’Università di Padova, offrono uno spaccato interessante sulle strategie messe in atto per connettersi con il pubblico. Matteo Salvini, attraverso l’ausilio di spin doctor come Luca Morisi, ha saputo cavalcare i sentimenti e le ansie di una parte della popolazione, utilizzando la rete come strumento di comunicazione efficace. La sua capacità di monitorare e reagire in tempo reale ai feedback degli utenti rappresenta un elemento chiave della sua strategia.

Le controversie legate alla sua gestione come Ministro degli Interni, specialmente durante le crisi migratorie, evidenziano il lato più controverso della sua politica. Il divieto di sbarco per le navi cariche di migranti e il conflitto con la Guardia Costiera sono stati momenti decisivi, che hanno sollevato critiche e hanno messo in luce le tensioni tra le istituzioni.

La questione di “Moscopoli” ha ulteriormente complicato la situazione, con accuse di finanziamenti illeciti alla Lega da parte di fonti russe, che hanno portato a indagini e a un’ulteriore scrutinio pubblico.

Queste dinamiche rivelano non solo il modo in cui la Lega ha costruito la propria immagine e la sua comunicazione, ma anche le sfide e le controversie che ha dovuto affrontare lungo il cammino.

Ecco un riepilogo dei risultati elettorali della Lega per Salvini Premier per le diverse elezioni in Italia, suddivisi per tipologia e regione:

Risultati Elettorali della Lega per Salvini Premier

ElezioneVoti%Seggi
Politiche 2018
Camera5.691.92117,37123 / 630
Senato5.317.01917,6358 / 315
Europee 2019
9.175.20834,2629 / 76
Politiche 2022
Camera2.464.0058,7766 / 400
Senato2.439.4098,8530 / 200
Europee 2024
2.100.6588,978 / 76

Analisi dei Risultati

  • Politiche 2018: La Lega ha ottenuto risultati significativi, con circa il 17% dei voti sia alla Camera che al Senato, assicurandosi un buon numero di seggi.
  • Europee 2019: Un notevole aumento dei consensi, con il 34,26% dei voti, segnando il picco della popolarità del partito.
  • Politiche 2022: Un calo rispetto alle elezioni precedenti, con meno del 9% dei voti, che ha portato a una riduzione dei seggi sia alla Camera che al Senato.
  • Europee 2024: Ulteriore calo dei voti e seggi, evidenziando una diminuzione della popolarità rispetto agli anni precedenti.

Questi dati evidenziano l’andamento del partito nel tempo e le sfide che ha affrontato in un panorama politico in evoluzione.


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