L’ex Oto Melara al centro dell’intesa LRMV: “Seme per crescere un’Europa più sicura”

L’ex Oto Melara al centro dell’intesa LRMV: “Seme per crescere un’Europa più sicura”



La commessa dell’Esercito Italiano per la neonata Leonardo Rheinmetall Military Vehicles, joint venture italotedesca tra aziende della Difesa, durerà fino al 2040 con i primi mezzi corazzati per la fanteria che dovrebbero uscire dallo stabilimento della Spezia nel 2027. Lo ha spiegato questa mattina Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, durante una conferenza stampa congiunta con l’omologia Armin Papperger di Rheinmetall che si è tenuta presso l’associazione della stampa estera a Roma.

“Parliamo di 1.015 veicoli corazzati destinati alla fanteria per una commessa da 15 miliardi di euro e un programma che va dal 2027 al 2040. Saranno invece 132 i main battle tank per un valore di 8 miliardi di euro e un periodo di produzione che arriva fino al 2035″, ha spiegato Cingolani. La distribuzione del lavoro coinvolgerà anche siti produttivi di Rheinmetall sia in Italia che in Germania. “Non sarà solamente l’addizione di diverse componenti prodotte dalle nostre aziende. La complementarità tecnologica tra Leonardo e Rheinmetall è sembrata subito molto alta appena ci siamo messi a parlare. E’ chiaro che uno più uno faccia tre nel nostro caso. Le piattaforme che nasceranno saranno le più avanzate nel continente e nel mondo”.

 

LRMV avrà sede legale a Roma e sarà “un’organizzazione agile con una governance semplice di sei persone. Vogliamo mettere assieme persone che discutano e prendano decisioni, non che lavorino per ottenere il predominio”, spiega Cingolani che definisce l’accordo “la firma più importante per Leonardo in tempi recenti” e un “seme per far crescere un’Europa più sicura”.

La sede produttiva per Leonardo sarà invece l’ex Oto Melara. Non ci sono in previsione investimenti in nuove strutture. “Ho visitato la Spezia di recente prima di impegnarci in questa joint venture – ammette l’ad -. Lo stabilimento è enorme, ma potremmo renderlo più efficiente”. Conferma anche da Armin Papperger: “Alla Spezia c’è una grande fabbrica”.

L’ex Oto Melara al centro dell’intesa LRMV: “Seme per crescere un’Europa più sicura”

 

La progettazione per i mezzi dell’Esercito Italiano partirà dalla base del carro armato Panther e del mezzo corazzato Lynx di Rheinmetall “sui quali implementare tecnologia Leonardo” spiega Papperger, che non nasconde il desiderio di aprire la cooperazione all’export. “Intanto pensiamo a fare felice il governo italiano che ha bisogno entro due anni di ricevere il primo veicolo per la fanteria e di conseguenza il carro armato – dice il manager tedesco -. Ma abbiamo in mente molto di più. C’è tanta richiesta a livello internazionale di mezzi per la fanteria, molta della quale arriva dai Paesi dell’ex blocco sovietico. E tanti Paesi dovranno cambiare la propria componente corazzata nel futuro a breve. E’ un semplice calcolo. Se riusciamo a prendere il 15% dei carri armati da cambiare parliamo di un giro d’affari miliardario”.

Stabilimento Leonardo, ex Oto Melara

 

Al momento non si parla del coinvolgimento di Iveco, che nel Consorzio CIO (Iveco-Oto Melara) costruì questo tipo di mezzi in passato per l’Esercito Italiano. “Questo è un accordo tra Leonardo e Rheinmetall basato su tecnologie proprietarie – sottolinea Cingolani -. Ovviamente abbiamo un rapporto di lunga durata con Iveco Defence Vehicles. Vedremo se potremo sfruttare una collaborazione, magari attraverso un accordo commerciale. Ma al momento è un discorso tra Leonardo e Rheinmetall”. Sul fallimento dell’accordo con KNDS per dotare l’Esercito Italiano dei Leopard 2, l’ad taglia corto: “Ci hanno prospettato la prima consegna entro cinque anni. Un tempo troppo lungo”.


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www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-10-15 14:22:03 da


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