«L’ho difeso, volevo essere più forte di quelle vocine»

«L’ho difeso, volevo essere più forte di quelle vocine»




«L’ho difeso, volevo essere più forte di quelle vocine»

SENIGALLIA – Una  lettera scritta da una compagna di classe confermerebbe il comportamento scorretto di alcuni studenti nei confronti di Leonardo, il 15enne senigalliese che si è tolto la vita per presunto bullismo subito a scuola. La ragazzina scrive: «L’ho difeso cercando di essere più forte di quelle stupide vocine ma non ci sono riuscita. So cosa significa essere bullizzata, so cosa significa provare a farla finita, ma nonostante questo io non sono riuscita a capire Leonardo. Non importa cosa dicono tutti, non importa cosa pensano e fanno, difenderò il nome di Leonardo a vita perché meritava il mondo, tutto il bene di questo mondo. Gli volevo bene e non gliel’ho mai detto». I passaggi della lettera sono stati letti oggi nella trasmissione di Rai 1 Storie Italiane. La lettera era stata data dalla studentessa all’avvocato dei familiari di Leo, al funerale che si è tenuto giovedì scorso. «È sempre più dura perché più andiamo avanti più scopriamo dei dettagli che ci fanno comprendere appieno quali possano essere stati i sentimenti che subiva Leo», ha commentato l’avvocato Pia Perricci ai microfoni della trasmissione.

«La lettera della ragazza è una centrifuga di emozioni che da una parte descrive un ragazzo solare e splendido, dall’altra spiega ampiamente quello che è il clima della classe confermando che ci fosse qualcosa che non andava. Un documento che evidenzia una totale indifferenza e assenza da parte della scuola e il comportamento dei docenti che non sono intervenuti nonostante le continue vocine». «Inoltre – ha aggiunto – lo sportello psicologico nell’istituto non è attivo. Ma c’è un altro particolare: dopo la morte di Leo la scuola lo ha attivato per 1.200 ragazzi, dalle 15 alle 15:45 e nella circolare c’è scritto in seguito ai fatti di cronaca». Anche la mamma di Leo è intervenuta. «È un dolore atroce. Dalla lettera della ragazza potete capire quanto era bello Leo, era genuino, pieno di vita. Ho saputo troppo tardi quello che accadeva – ha commentato Viktoryia -. Voglio che tutti i genitori percepiscano bene il mio messaggio: quello che è successo a Leo, non deve capitare mai a nessun bambino. La scuola non mi chiamerà più, perché hanno paura delle mie domande». Poi ha lanciato un appello: «Bisogna fare un cambiamento drastico, con sanzioni all’interno delle scuole. Non è normale che è un professore va avanti con la lezione e sta zitto. Queste sono le parole di Leonardo quando gli hanno dato fastidio, ignorando il bullismo».


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-22 21:16:40 da


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