Liguria: opposizioni, Fdi chiude Alisa, dove era ultimi 9 anni? – Notizie


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“Ricordo all’onorevole Rosso che Fratelli d’Italia Alisa l’ha fatta nascere, crescere e l’ha difesa fino all’ultimo. L’onorevole Rosso poi deve essere l’omonimo di quel consigliere regionale di Fratelli d’Italia che nel 2016 non solo ha votato l’istituzione di Alisa, ma è stato pure il relatore per la maggioranza della riforma. Quindi Aalisa è anche figlia di Rosso e di Fratelli d’Italia. Che ora, dopo averla fatta nascere, crescere e difesa per anni, Fratelli d’Italia tenti malamente si disconoscerla, dà chiaramente il segno della disperazione della destra”. Lo scrive in una nota Luca Garibaldi capogruppo PD in Regione Liguria. “Alisa è un carrozzone inutile, uno dei tanti disastri della gestione della destra in Liguria in materia sanitaria, ma tutte le scelte politiche in tema di sanità, sotto Toti, Fratelli d’Italia le ha sempre sostenute, rivendicate e condivise, fino all’ultimo, anche quando pochi mesi fa le opposizioni proposero la chiusura di Alisa – dice ancora Garibaldi -. Non ho sentito voci in questo senso di Fratelli d’Italia, ma poco conta. Perché il disegno di Fratelli d’Italia sulla sanità è in continuità con Toti: smantellare la sanità pubblica e continuare a privatizzarla, rendendo la salute un diritto sempre più per pochi. Per questo occorre voltare pagina e ricostruire dopo i disastri della destra, che dopo aver affossato la sanità non può essere credibile nel proporsi come soluzione ai problemi della Liguria”.

“Fratelli d’Italia oggi annuncia di voler chiudere Alisa poiché considerata un doppione dell’assessorato che pesa sul bilancio e complica, anziché semplificare, le procedure e le responsabilità in tema sanitario. Sorge spontaneo, quindi, chiedersi se si tratti dello stesso partito che negli ultimi nove anni ha governato con Toti, sostenendo la creazione e il mantenimento di Alisa o di un nuovo partito appena arrivato da Marte”. Così i consiglieri regionali della Lista Sansa Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi commentano la presa di posizione odierna su Alisa da parte del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Matteo Rosso. “Noi ci battiamo da anni per la chiusura di Alisa e lo abbiamo fatto fino all’ultima occasione avuta in Consiglio regionale lo scorso aprile, quando la maggioranza di centrodestra, compresi Fdi, ha approvato la variazione al Bilancio di previsione per ripianare 63 milioni di euro di buchi nella Sanità – sottolineano Sansa, Candia e Centi -. Occorre ricordare che Alisa è un carrozzone da 400 milioni di euro che in questi anni non è riuscito neanche lontanamente a gestire in modo organico e a garantire equilibrio di spesa pro capite e di strutture alle cinque Asl della Liguria”.
    “È evidente come il centrodestra, in materia di sanità, sia in uno stato di confusione. Le recenti dichiarazioni del Sindaco/candidato del centrodestra Marco Bucci sulle soluzioni per le liste d’attesa dimostrano una scarsa conoscenza del settore. L’idea di far lavorare i dispositivi ospedalieri fino a 18 ore al giorno, pagando straordinari (peraltro dovuti) al personale sanitario, è l’ennesima farsa elettorale” dichiara il Consigliere Regionale Gianni Pastorino, che aggiunge: “Sorprende che Bucci ignori completamente il fatto che l’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola, negli ultimi anni, ha messo in atto politiche esattamente contrarie a quelle che ora propone il candidato del centrodestra. La possibilità di utilizzare di più le attrezzature diagnostiche pubbliche per ridurre le liste d’attesa, da sempre auspicato dalle opposizioni, è stata sistematicamente bloccata dalle scelte dello stesso centrodestra, che ha preferito assegnare fondi senza bando ai privati, anziché puntare su un migliore utilizzo delle risorse pubbliche. Bucci sembra non avere alcuna idea di come funzioni il sistema sanitario regionale, inventando soluzioni che non hanno alcun confronto con le organizzazioni sindacali o con i direttori generali. Si tratta di proposte più adatte a creare illusioni che a risolvere problemi concreti. La situazione peggiora ulteriormente con le dichiarazioni di Gratarola e di Fratelli d’Italia su Alisa. Dopo nove anni di governo regionale e dopo aver creato Alisa, ora tutti puntano il dito contro la loro stessa creatura, invocando un riassetto dell’azienda ligure sanitaria di Regione Liguria. Gratarola, che avrebbe potuto intervenire più volte in tal senso e che ha sempre difeso Alisa dagli attacchi dell’opposizione, ora propone tardivamente e ipocritamente un nuovo ruolo per l’ente”.
    Il M5s dichiara: “Il fallimento di A.Li.Sa? È stato finalmente certificato dalle dichiarazioni odierne della destra a margine di un loro evento. Lo abbiamo sempre detto che era un costoso e imbarazzante poltronificio, denunciandolo più e più volte in Aula, nelle Commissioni e nelle conferenze, ma siamo stati sempre derisi dagli assessori di turno e dai consiglieri di maggioranza. Oggi, finalmente, hanno gettato la maschera: c’è chi bolla la super Asl come un vulnus e chi cerca di non perdere faccia dicendo che A.Li.Sa va adattata “ai cambiamenti che avvengono nel tempo”. Prendono in giro i liguri. Quel tempo è scaduto”.
    “La destra – Proseguono – oggi ha cercato di aggirare la verità, mancando peraltro di rispetto ai cittadini: lo sanno tutti che A.Li.Sa è stata fortemente voluta dalla leghista Sonia Viale in tandem con il suo fidato Walter Locatelli nel 2016 e lo sanno tutti che anziché garantire la programmazione e la verifica del sistema sanitario ligure, la super Asl in realtà è diventata un inefficiente e costoso carrozzone che ha elargito ed elargisce troppo onerose consulenze. Pensate cosa avremmo potuto fare per i liguri con quegli oltre 40 milioni di euro annui usati invece per coprire i costi di A.Li.Sa”. 

“È evidente che per parlare di Sanità non basta avere avuto una volta la febbre”. Angelo Gratarola, assessore regionale alla Salute e candidato della Lista Vince Liguria, risponde così al consigliere Gianni Pastorino sulle liste d’attesa. “È fondamentale conoscere le cose di cui si parla. La soluzione proposta è esattamente la stessa messa in atto finora e che ha già portato a concreti risultati di riduzione delle attese. Anche in questi anni la Regione ha potenziato al massimo la gestione della diagnostica pubblica, investendo moltissimo anche nell’acquisto di nuovi e tecnologicamente avanzati macchinari, in particolare nel campo della diagnostica per immagini, con 61 nuovi strumenti acquistati grazie ai fondi Pnrr. Laddove non era possibile implementare oltre le prestazioni per il pubblico, per non lasciare i cittadini senza prestazioni, ci si è rivolti al privato convenzionato. Va ricordato che le prestazioni erogate dal privato convenzionato sono completamente gratuite o coperte dal ticket. Rivolgersi quindi al privato accreditato, che altro non è che un’estensione del pubblico, non significa pagare per farsi curare, asserire ciò è un vergognoso falso. Al cittadino infatti non interessa chi eroga la prestazione ma solo che questa sia effettuata nei tempi garantiti. A meno che a sinistra, in caso di impossibilità di erogare una prestazione nel pubblico, decidano di non curare i liguri pur di non rivolgersi al privato accreditato” dice Gratarola in una nota. 

 

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