“Sono sicuramente più a sinistra di mio padre, ma sono e rimango cattolica. A sinistra molti si definiscono atei e io non lo sono”. È nel segno del padre, l’indimenticato onorevole e sottosegretario democristano Manfredo Manfredi, il colloquio con Gabriella Manfredi ‘reduce’ dalla campagna elettorale per le regionali che l’ha vista correre al fianco di Orlando nel centrosinistra. “Mio padre non cercava riconoscenza ma testimonianza. E testimonianza non c’è stata”, sottolinea Manfredi.
Delusa dall’esito delle elezioni regionali?
Assolutamente no. La mia era una candidatura di servizio. Non sono delusa del mio risultato ma del fatto che la gente non sia andata a votare. E in particolare non è andato a votare quella parte dell’elettorato che avrebbe votato centrosinistra.
Come se lo spiega?
La gente è stanca di sentire urlare. Ci sono molti cattolici che non si riconoscono nel centrodestra, ma nemmeno nel centrosinistra di Elly Schlein e questi sono quelli che non vanno a votare.
Però pensava di ottenere più preferenze, dica la verità
C’è stato poco tempo per la campagna elettorale e non avendo finanziamenti non ho potuto investire. Mi dispiace, però, che persone che avevano grossi debiti con mio padre non mi abbiano votato, mentre ci sono stati amici di mio padre ai quali non ho chiesto nulla che si sono offerti e mi hanno dato una mano.
La riconoscenza non è di questo mondo…
Mio padre non cercava riconoscenza ma testimonianza. E testimonianza non c’è stata. Anche se in ogni comune dell’entroterra tutti si ricordavano di lui, hanno preferito non votare o votare in altro modo. Una buona testimonianza sarebbe stata vai a votare e scrivi Manfredi.
Dopo lo “strappo” come sono i rapporti col Palazzo?
Le persone prescindono dal colore politico, una brava persona può appartenere a qualsiasi schieramento. Ho amici nostalgici che la mattina mi salutano col braccio alzato, in privato non è apologia. Io non posso essere che di centrosinistra. Sono sicuramente più a sinistra di mio padre, ma sono e rimango cattolica. A sinistra molti si definiscono atei. Io non ho tolto il saluto a nessuno dopo la candidatura con Orlando. Se qualcuno me lo ha tolto non me ne sono accorta.
E con il “faraone” Scajola?
I rapporti sono rimasti ottimi sia con lui che con la sua famiglia. Aspetto con ansia la nascita delle sue nipotine, essendo molto affezionata a Benedetta.
No al terzo mandato per Scajola nel frattempo…
Non ho ancora pensato alle prossime amministrative di Imperia
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