Una macchia rossa in un mare di verde e giallo. Non si parla di fiori o di colori a caso, ma della classificazione negativa data alla Asl spezzina dai dati elaborati dall’agenzia ministeriale Agenas, un livello “basso” che non si registra in nessuna azienda sanitaria del Nord Italia – e quindi nemmeno nel resto della Liguria – e che riguarda quasi esclusivamente il Meridione e qualche realtà del Centro Sud. Una fotografia chiara di quale sia la situazione della sanità nell’estremo Levante ligure, con la Asl 5 che nelle diverse aree di analisi dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali non si piazza mai tra le migliori, mentre spesso galleggia nella seconda parte della classifica, per una media che la porta a finire tra le 30 peggiori a livello nazionale e a essere l’unica del club delle aziende sanitarie colorate di rosso in mezzo a centinaia e centinaia di chilometri di territorio classificato con livelli “alti” o “medi”.
Va ancora peggio se si considera la gente di riferimento delle varie realtà sanitarie: tra le 27 che si occupano della salute di un bacino di persone inferiore a 250mila abitanti, la Asl 5 è una delle sole 3 che garantiscono un livello “basso”, mentre sono 17 quelle colorate di giallo e 7 quelle che hanno guadagnato il verde.
Il monitoraggio (consultabile online qui) si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree (prevenzione, distrettuale, ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, outcome) e 12 sub-aree. Le aziende sanitarie territoriali, inoltre, sono state suddivise in cluster in considerazione del numero di cittadini presi in carico, ovvero meno di 250.000 abitanti; tra i 250.000 e i 400.000 abitanti; trai i 400.000 e i 700.000 abitanti; superiori a 700.000 abitanti.
Il risultato del mix di tutte le aree analizzate porta all’individuazione di 27 aziende con una valutazione complessiva buona, 53 con valutazione intermedia, 30 con una valutazione migliorabile.
In particolare, le 5 aziende che raggiungono il livello maggiore di performance sono, nell’ordine, l’Ulss 8 Berica (Veneto), l’Ats di Bergamo (Lombardia), l’Ulss 6 Euganea (Veneto), l’Ulss 1 Dolomiti (Veneto) e la Usl di Bologna (Emilia-Romagna). All’altro estremo della classifica, dalla peggiore alla quintultima, ci sono: Asl 1 Napoli centro (Campania), Asp Crotone (Calabria), Asl Matera Asm (Basilicata), Asp Enna (Sicilia) e Asp Vibo Valentia (Calabria).
La Asl 5, che come detto si piazza tra le peggiori 30, si distingue in negativo per quel che riguarda le cure primarie, sub-area che rientra nell’assistenza distrettuale, e che tiene conto della presenza di medici di base, pediatri di libera scelta e guardia medica in relazione al numero degli abitanti.
In questa specifica classifica, guidata dalla Usl di Bologna, la Asl 5 è terzultima e fanno peggio solamente la Asl 5 di Oristano e l’Asl di Asti.
www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-11-28 20:35:03 da
0 Comments