L’Ospedale Unico di Taggia sarà a nord della stazione: c’è l’ok del consiglio comunale

L’Ospedale Unico di Taggia sarà a nord della stazione: c’è l’ok del consiglio comunale



L’Ospedale Unico di Taggia sarà a nord della stazione: c’è l’ok del consiglio comunale

Il futuro nosocomio provinciale (costo, circa 372 milioni di euro e resa possibile nell’ambito dei piani triennali di investimento dell’INAIL) sarà costruito nella piana di Taggia che oggi ospita un considerevole numero di campagne, serre, magazzini e altre proprietà. Si prevede l’impegno di una superficie pari a 86.520 mq, per un volume di 432.600 mc, su un lotto di superficie pari a 130.000 mq. 

Le interviste

La pratica in consiglio e l’intervento di ASL1

La pratica è stata introdotta dall’assessore Laura Cane che ha illustrato alcuni degli aspetti tecnici legati alla variante. Presenti in sala consigliare per ASL1, il Direttore Generale Luca Filippo Maria Stucchi e il dott. Riccardo Rebagliati. 

“È un modello nuovo e atteso che le criticità di questi anni rendono urgente. rivedere un rapporto ospedale territorio. – ha esordito il dott. Stucchi – Ci sarà la necessità di ricostruire la rete d’emergenza. Oggi abbiamo gli ospedali di Imperia e Sanremo che sommati ne fanno uno. Il territorio dovrà essere rivisitato dal punto di vista distrettuale. “La grande sfida italiana e nostra sarà di avere più medici e soprattutto una rete che lavori in modo sinergico con i nostri ospedali: il paziente dovrà essere preso in carico dove vive, con la capacità di assistere una persona sotto l’ambito non solo clinico. Quindi non più una visione di comune e/o distretto ma del ponente. Bisogna far conoscere il progetto alla gente. Ricordo che la vicinanza all’Ospedale non è significativa. Il posto più adeguato non è necessariamente quello più vicino. Puntare su una rete d’emergenza più efficace, con una centrale migliore è la soluzione principale per trattare i fatti acuti. Quello di stasera è un passaggio politico tecnico ma anche culturale”. 

L’Ospedale a Taggia sarà il perno intorno a cui ruoterà la rivoluzione del sistema sanitario locale. Al netto del progetto finale e delle modifiche che potrebbero arrivare, ci sono alcuni punti considerati imprescindibili per le istituzioni coinvolte, in primis Comune di Taggia e ASL1 Imperiese. Il corpo principale non dovrà superare un numero massimo di 5 piani, più un piano interrato, con confini circostanti di almeno 10 metri. Alla fine la struttura offrirà 618 posti letto e si arriverà tra utenti e personale a un carico di 1900 persone.

La discussione politica

“I problemi della sanità, la carenza del personale i tempi di attesa sono sotto gli occhi di tutti. Questi problemi verranno risolti? – si chiede Jacopo Siffredi, consigliere comunale di Progetto Comune – I problemi di viabilità? C’è compatibilità tra diga ed Ospedale Unico? Ho il terrore che ospedale unico sia anticamera della privatizzazione della nostra sanità locale. La tendenza è questa. Sono state prese in considerazioni alternative?”

“Un invaso non è una bomba. Ad oggi non c’è nessun percorso amministrativo che non faccia pensare a ipotesi di grande diga. L’iter di un invaso sconterebbe gli stessi passaggi. Evitiamo il terrorismo mediatico. Se mai ci sarà invaso, sarà del tutto coerente con una struttura sanitaria a valle” – ha replicato il sindaco Mario Conio

Dai banchi della minoranza, il consigliere Gabriele Cascino (Progettiamo Il Futuro): “…comprometterà il territorio per i prossimi 100 anni. All’epoca, quando sono stato assessore all’urbanistica in Regione, i tecnici mi confermarono che l’Ospedale si può collocare a sud della stazione, senza intaccare la piana di Taggia. Ci sarebbe un minore impatto sul territorio. Questa struttura mastodontica verrà collocata in un territorio che è programmato per ospitare, quindi, con l’amministrazione dell’epoca si pensò di riprogettare il PUC per evitare di mettere un elefante in una gioielleria, in un territorio progettato nel 1985, con una programmazione territoriale oggi obsoleta”.

“Mi chiedo se questa pratica reggerà il contenzioso che nascerà. Non credo che tutti i cittadini oggi vincolati e poi espropriati non si difenderanno in qualche modo. Lo Statuto invita il Comune a preservare la Piana ritenendola un valore paesaggistico, commerciale, produttivo, dandogli uno scopo preciso incentivando l’impresa agricola piccola. – sottolinea Cascino – L’approvazione di variante stasera andrebbe in contrasto con l’articolo 2 dello statuto appena citato. Il consiglio di stato ha dato sentenza dicendo che statuto e piano regolatore sono sullo stesso livello e lo statuto prevale. Prima di votare penso sia opportuno modificare lo statuto comunale. Voterò contro l’Ospedale non in quanto tale ma sulla collocazione. Sull’Ospedale Unico, serve un accordo di programma, almeno si sa dove si andrà a parare, per capire tutto quello che verrà realizzato e quello che sarà intorno all’Ospedale. Onde evitare di partire male, Credo sarebbe meglio ritirare la pratica e studiarla meglio”.

Dallo stesso schieramento, il consigliere Davide Caldani afferma: “Arriviamo a oggi a discutere per la prima volta in consiglio comunale dell’ospedale unico da inizio legislatura. In 6 giorni abbiamo dovuto leggere la lunga relazione. Per quanto riguarda il rischio idrogeologico, l’ospedale in che zona lo stiamo costruendo? In una zona sicura o meno? Ospedale unico è una necessità e se inserito in contesto con una sanità organizzata penso possa funzionare. Non sono contrario all’opera ma stiamo facendo tutte le considerazioni necessarie per valutare la pratica considerando che abbiamo avuto pochissimo tempo?”.

“Stasera in 16 decidiamo per 14mila cittadini di Taggia e 200mila cittadini della provincia. – ricorda Giuseppe Federico di Progettiamo Il Futuro – C’è un peso e senso di responsabilità che deve portarci a fare valutazioni personali. Io sono d’accordo. Non si può contestare l’intervento dal punto di vista sanitario e sociale. Stiamo facendo il primo passo ufficiale per far partire un’opera che porterà a modificare l’aspetto del comune da punto di vista socio economico e turistico. Ci sarà alla fine una modifica della struttura del territorio comunale. Non saremo noi con questa amministrazione a decidere i passi più importanti. Bisogna valutare anche che cosa riusciamo a ottenere per le generazioni future dando il nostro territorio. Perché non pensare a portare sul nostro territorio un polo universitario di medicina, alle scuole professionali infermieristiche, centri congressi, magari recuperando zone ora degradate? Potrebbe essere l’occasione per recuperare Palazzo Spinola. Opportunità che ripaghino il territorio e ciò di cui si sta privando a beneficio della collettività”.

“Il dott. Stucchi ci ha fatto capire quanto sia importante l’Ospedale per ottimizzare la nostra sanità. – dice dalla maggioranza, il consigliere comunale Giancarlo Ceresola – Gli ospedali sono il punto finale, di arrivo. La sanità pubblica sta cambiando. Mettiamo un mattoncino per riportare in auge la sanità della provincia, in modo che si possa attrarre personale sanitario. Ci sono tante criticità da seguire, siamo il perno per una evoluzione della nostra sanità. Indispensabile portare avanti l’opera. La maggioranza si esprimerà favorevolmente all’unanimità”.  

Il sindaco Mario Conio, rispondendo ai consiglieri di minoranza, ha detto: “Nel 2017 nel nostro programma elettorale avevamo scritto di assecondare non la politica ma l’ASL e l’Assessorato regionale che aveva localizzato a nord l’area per questa importante infrastruttura. L’ospedale nuovo sarà il primo standard e un importante valore aggiunto per il territorio. Non se ne parla da poco tempo, l’assessore Negroni nel 2008 presiedeva la commissione che andava a discutere la collocazione dell’Ospedale e all’epoca si propendeva per la zona a nord. Il voto contrario è contro la nostra città. Nel 2014, quando Cascino era assessore regionale, ha votato delibera di giunta che prevedeva maggiori aspetti positivi a nord piuttosto che a sud. Cascino sta pensando di mettere elefante in una 500, a sud. Quello che si sta facendo è la valutazione del corretto atterraggio di questa infrastruttura sul nostro territorio con tutte le valutazione del caso. Da domani mattina inizierà una nuova fase, con la valutazione ambientale strategica dove saranno approfonditi i numerosi aspetti. Questo percorso dovrebbe vederci uniti. Nel tergiversare di questi anni, dal 2008 a oggi la sanità è andata allo sfacelo. Questa è scelta epocale che va fatta con la massima ambizione possibile con una struttura idonea oggi ma anche tra 50 anni. Non passi l’idea che non c’è una valutazione approfondita di carattere ambientale. Non c’è superficialità da parte tecnica”. 

La votazione

La votazione sulla pratica si chiude favorevolmente. La maggioranza ha votato compatta. Spaccata l’opposizione, contrari i consiglieri comunali Cascino e Siffredi, astenuti, invece, Caldani e Federico.

 




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