PIOMBINO. 500 fra addetti e operai e quasi un centinaio di lavoratori interinali a rischio, con gli ammortizzatori sociali che scadono alla fine di luglio: Liberty Magona rischia il fallimento e il commissariamento. Sarebbe uno scenario terribile per i lavoratori.
E a poco è servito l’incontro, andato in scena oggi, mercoledì 16, al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Non è uscita alcuna soluzione, se non la promessa di fare nuovi incontri, separati, con le dirigenze di Jsw, Metinvest Adria a Liberty Magona.
Qualche giorno fa Toker Ozcan, ceo di Green Steel Liberty (gruppo Liberty Steel), ha manifestato ai sindacati, in un incontro molto teso, il momento delicatissimo dell’azienda piombinese che, in profonda crisi di liquidità, non riesce ad acquistare i semi prodotti da trasformare. In sostanza, senza troppi giri di parole, c’è l’intenzione del gruppo anglo indiano con sede a Londra di mettere l’azienda piombinese sul mercato.
Pare che manchino in bilancio alcune decine di milioni di euro, fra i 50 e i 60, cifra importante che, nonostante le garanzie di Sace (gruppo assicurativo-finanziario italiano, direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ndr), non consente alla Magona di avere il credito che servirebbe.
Ecco che si attendono offerte per l’acquisto dell’azienda. Al momento, oltre a un interessamento di Metinvest, ci sono due manifestazioni di interesse, non meglio specificate da fonti vicine all’azienda, che, però, non si sono ancora concretizzate.
Il tempo stringe e 600 persone sono con il fiato sospeso.
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