GROTTAMMARE – Il governatore della Misericordia torna sull’episodio che ha coinvolto il giovane giocatore della Fiorentina spiegando le giuste manovre di soccorso. Defibrillatori in aumento nei comuni della Riviera
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di Edoardo Ciriaci
Il calciatore della Fiorentina Edoardo Bove è fuori pericolo. Dopo essere crollato al suolo dello stadio “Franchi”, l’attenzione sul tema ha raggiunto picchi stellari. La tempestività dell’intervento di staff medico e calciatori ha senza dubbio salvato la vita al 22enne romano, e fatto tirare un grosso sospiro di sollievo ai milioni di italiani rimasti di sasso di fronte a quelle immagini da incubo.
Lo sport fa bene, e va fatto. Altrettanto importante però è la presenza nei circoli dei dispositivi che in casi di codice rosso sono necessari per evitare il dramma. Primo della lista il defibrillatore, che consente l’esecuzione della defibrillazione elettrica, una procedura medica per il ripristino del normale ritmo cardiaco. «Ci sono in ogni comune – dice il governatore della Misericordia di Grottammare Alessandro Speca – e soprattutto nelle scuole che comprendono una loro palestra».
Particolarmente attive la Misericordia grottammarese e il Centro di formazione Misericordia delle Marche, partner sul progetto in espansione “Rotary a cuore aperto” per la donazione di postazioni di defibrillazione precoce: finora 3 a Grottammare, 6 a San Benedetto del Tronto e 2 a Monteprandone.
«Noi ci occupiamo principalmente della formazione al Blsd della comunità –spiega Speca -. Un corso svolto dal cittadino che non è operatore sanitario ma che deve saper certificare la sua formazione sul defibrillatore».
L’ultimo ha avuto luogo sabato 30 novembre alla parrocchia Cristo Re di Porto d’Ascoli: «Siamo stati felici della presenza di tanti giovani ragazzi. È importante che soprattutto loro sappiano come agire in casi di assoluta emergenza». A tal proposito un chiarimento sul falso mito dell’infilare le dita nella bocca per tirare fuori la lingua. «È una manovra pericolosa, che non serve a nulla – rincara Speca -. Se dovesse esserci a monte un problema di carattere epilettico, quindi una crisi compulsiva nella quale la persona digrigna inconsciamente con tutta la forza, rischia addirittura di staccare le falangi a chi presta soccorso. Bisogna limitarsi all’iperestensione del capo per evitare la chiusura delle vie respiratorie».
È già in programma a gennaio 2025 un nuovo corso di formazione organizzato dalla Misericordia di Grottammare. I volontari informano che comunicheranno a breve sui canali ufficiali le date e il luogo.
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www.cronachepicene.it è stato pubblicato il 2024-12-04 14:55:06 da Edoardo Ciriaci
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