In città per una ricognizione sui danni di alluvione e grandine nei territori di Modena e di Reggio annuncia che “i soldi ci sono solo per le somme urgenze”. “Pretendiamo che il Governo metta le risorse” dice il presidente Bonaccini
MODENA – Anche il commissario straordinario, il generale Paolo Francesco Figliuolo, abituato alla lotta al Covid, sulla ricostruzione dell’Emilia-Romagna colpita dal maltempo, è costretto a navigare a vista. Incontrando i sindaci dei comuni colpiti delle provincie di Modena e Reggio Emilia non si sbilancia in promesse, garantendo al momento la sola copertura delle spese di somma urgenza vale a dire interventi d’emergenza già terminati o ancora in corso, come il ripristino delle strade. Per il resto si è limitato a tracciare un percorso e un metodo che sarà svolto insieme alla Regione. I danni nel modenese superano i 60 milioni di euro se si contano anche quelli provocati dalle grandinate di luglio nella Bassa e a Castelfranco. Ma ora si pone anche il problema di come ricostruire, per questo saranno coinvolte università e consorzi di bonifica. In attesa di capire se ci sarà capienza finanziaria Figliuolo spiega che già si studiano strumenti come il credito d’imposta. Una visita di poco più di due ore prima di spostarsi nel reggiano per visionare la frana di Baiso. Nell’incontrare i sindaci nella sede della Provincia, Figliuolo ha anche ricordato quando era cadetto in Accademia dal 1980 al 1982. Un legame anche affettivo.
La prima ordinanza del commissario straordinario Figliuolo è stata la nomina di Stefano Bonaccini sub-commissario. Il presidente della Regione ha attaccato il governo per la mancanza di risorse: “Pretendiamo i soldi promessi” ha detto.
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